Crisi economica, aumentano i “mammoni”
In Italia quasi le metà degli uomini (47,7%) tra i 25 e i 34 anni abita ancora con i genitori, una quota tra le più alte registrate tra i paesi europei. Va invece un pò meglio per le donne, anche se la percentuale rimane elevata (32,7%), ma il confronto con l’Europa vede sempre la Penisola piazzarsi ai primi posti della classifica dei “mammoni”. A rilevarlo è il primo numero dell’Osservatorio Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori), “Il fenomeno della permanenza di un individuo con oltre 25 anni nella famiglia di origine – si legge nell’articolo – é sempre più marcato e costituisce per l’Italia un nodo critico importante”. Tra le motivazioni principali, però, si ritrovano sicuramente gli ostacoli posti dal mercato del lavoro e da quello abitativo. Solo il 41,5% dei giovani tra i 18 e i 29 anni si dice disponibile ad accettare qualsiasi tipo di lavoro, una quota che scende al 18% per i laureati. Inoltre l’analisi rileva che quasi il 29,1% rifiuterebbe una proposta che prevede il trasferimento. Come se ciò non bastasse nell’ultimo rapporto Ise 2010 si contano quasi 6,9 milioni di dichiarazioni presentate nel corso del 2009, nel pieno della crisi, per richiedere prestazioni agevolate: dall’assegno per nuclei familiari con almeno tre figli, all’assegno di maternità per le madri prive di assicurazione, dalle borse di studio al bonus elettrico e alla carta acquisti, dai libri agli asili nido. Numeri record: i 6,9 milioni di cosiddette Dsu, Dichiarazioni sostitutive uniche – sottoscritte per accedere a prestazioni, servizi sociali o assistenziali, a livello nazionale o locale, in rapporto alla situazione economica – sono state un milione in più rispetto al 2008, segnando una crescita che sfiora il 17%. Il Sud primeggia e in sole quattro regioni – Sicilia, Campania, Puglia e Calabria – si concentrano più della metà delle dichiarazioni, con 3,5 milioni di domande sottoscritte.
“I dati rilevati dimostrano quanto la crisi economica pesi sui giovani italiani – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori.it – . La maggior parte dei trentenni di oggi vive ancora con i genitori non per scelta ma per ‘costrizione’. In un Paese in cui il lavoro è più raro che altrove e dove i prezzi delle case sono proibitivi, soprattutto al Sud Italia, il giovane non ha possibilità di scegliere. Formarsi una famiglia oggigiorno è improponibile, essere indipendenti altrettanto. Lavoro a tempo determinato, lavoro nero e sfruttamento, laureati che finiscono in mezzo alla strada non appena concludono il percorso di studi. Altro che ‘bamboccioni’! E’ il Governo che non propone alternative ai ragazzi! Ed è anche impensabile che un laureato che abbia fatto enormi sacrifici debba ritrovarsi a fare lavoretti per sbarcare il lunario. Eppure, differentemente da quanto è stato rilevato, qui al Sud i giovani fanno anche questo per non gravare sulla famiglia, per cercare di mettere un gruzzoletto da parte e ‘congelano’ temporaneamente il loro titolo di studio e la loro specializzazione. Con questa tragica situazione poi ci si meraviglia se scatta il boom delle dichiarazioni per assistenze, servizi sociali e quant’altro. A noi pare che si tratti solo di una logica ed inevitabile conseguenza!”