Crisi, famiglie: consumi in calo
Calano i consumi, in particolare nelle aree meridionali. I dati Istat
fotografano un Paese che stringe la cinghia nel corso del 2008 e
soprattutto che deve fare i conti con profonde sperequazioni tra Nord e
Sud, tra giovani e anziani, tra single e nuclei familiari con molti
figli, tra lavoratori dipendenti e autonomi. L’anno scorso la famiglia
media italiana ha speso ogni mese per vivere 2.485 euro. Ma si tratta
di un numero che di per sé dice poco. E allora scopriamo che nel Veneto
questa cifra sale fino a 2975 euro, mentre in Sicilia resta inchiodata
ad appena 1.742. L’unica spesa che non subisce sostanziali variazioni è
quella per i generi alimentari, anche se le famiglie italiane, di
fronte alla crisi, hanno acquistato cibi di qualità inferiore, comprato
molto meno pesce del passato, si sono rivolti ai supermercati e ancor
più ai discount con l’evidente scopo di risparmiare sul pane e la
pasta. Se si è speso più o meno lo stesso per cibi e bevande, diminuiti
i consumi per l’abbigliamento, l’arredamento domestico, gli
elettrodomestici e perfino per le cure sanitarie. Dove altro hanno
ridotto i consumi gli italiani? Sui trasporti, in particolare quelli
pubblici, non sui carburanti e sull’energia, il cui prezzo resta
elevato. In diminuzione, infine, le spese per la cultura, dai giornali
ai libri non scolastici, ai Cd e Dvd, per il tempo libero, dalle
vacanze ai biglietti e agli abbonamenti per spettacoli e manifestazioni
varie e perfino quelle per il beauty, dal parrucchiere agli istituti di
bellezza in genere. Un’altra spesa che continua invece a crescere è
quella per la casa e i servizi ad essa connessi, dal condominio alle
diverse utenze, all’assicurazione per le abitazioni, agli affitti, la
cui media oscilla tra i 443 euro del Nord e i 390 del Centro e i 279
mensili al Sud. Anche se, per quanto riguarda questi ultimi, tendono
complessivamente a essere sempre meno gli italiani che non hanno una
casa di proprietà, appena un quarto del totale. E molti debbono
comunque fare i conti con le rate del mutuo, che rappresentano un
esborso consistente per circa 3 milioni di famiglie, toccando in media
la quota di 465 euro al mese. L’incidenza dei consumi è ovviamente
molto diversificata a seconda della conformazione del nucleo familiare:
nel 2008, infatti, la spesa mensile totale è variata da un minimo di
1.692 euro per un single a un massimo di 3.251 per quelle nelle quali
vi sono cinque o più componenti. Nei nuclei in cui il capo famiglia è
donna il livello dei consumi mensili è più basso, 2.054 euro contro
2.673. Le famiglie di anziani spendono notevolmente meno delle altre
dove vi sono giovani o adulti che sono lavoratori attivi. Una
curiosità: pur nella riduzione generalizzata del numero dei fumatori,
la dipendenza dalla nicotina resta elevata al Sud dove la quota di
spesa per tabacchi è superiore all’1% dei consumi totali.