Crisi generale, svolta -forse- nel 2010. Possibilità di tassare i ricchi
La crisi economica e finanziaria «è ancora
lungi dall’essere finita, nonostante si vedano segni positivi, abbiamo
ancora mesi difficili davanti». Il direttore generale del Fmi (Fondo
monetario internazionale), Dominique Strauss-Kahn, intravede comunque
«una ripresa nella prima metà del 2010» grazie agli stimoli fiscali
intorno al 2% del pil mondiale, come raccomandato. Per una «ripresa
vera è invece necessario un risanamento del sistema finanziario e una
pulizia dei bilanci delle banche. L’inizio della ripresa deve partire
dagli Stati Uniti e verrà dagli Stati Uniti».
«Nonostante i
segni positivi derivanti dai massicci piani di stimolo messi in atto
dai governi, la crisi è lungi dall’essere finita. Abbiamo ancora dei
mesi difficili davanti – dice Struass-Kahn – Il Fmi prevede una contrazione del pil mondiale per il 2009 dell’1,3%, un dato peggiore rispetto alle precedenti stime. Le previsioni cambiano
ogni mese, ma non significa che non sono accurate. Cambiano perché i
dati cambiano rapidamente, e finora lo hanno fatto in peggio, e
l’economia si muove velocemente. Noi prevediamo una ripresa nei primi
sei mesi del prossimo anno. Ma la condizione “sine qua non” perché ciò
avvenga è il risanamento dei sistema finanziario, con la pulizia dei
bilanci delle banche. Molto è stato fatto in questo senso, ma non
abbastanza in Usa e nell’Unione europea. Ci si sta muovendo in questa
direzione, ma non abbastanza velocemente. E’ necessario compiere più
sforzi su questa strada: non sottovaluto le difficoltà, ma il fatto che
sia difficile non significa che sia meno necessario».
Il
governo non neghi la crisi economica e prenda iniziative soprattutto
per i più deboli, magari riprendendo in considerazione la tassa sui
ricchi, cioè quella per i redditi oltre i 120.000 euro. Da Parigi il
segretario del Pd, Dario Franceschini, ha rilanciato la propria
proposta su una “una tantum” per i redditi più alti, mentre a Roma il
responsabile dell’Economia, Pierluigi Bersani, ha invitato ad attenuare
l’ottimismo del premier Berlusconi e del presidente di Confindustria
Emma Marcegaglia. «Non si può trasmettere il messaggio – ha detto
Franceschini ad un seminario di formazione con Delors per 400 giovani
del Pd – che la crisi è stata superata, perché è una falsità e
un’illusione. Bisogna che il governo prenda misure concrete per chi non
ce la fa e noi insisteremo su questo». Certo, ammette Franceschini, la
cosiddetta tassa dei ricchi «non risolve i problemi strutturali della
crisi, ma consentirebbe, insieme alla reintroduzione della
tracciabilità dei pagamenti che è un modo efficace di combattere
l’evasione fiscale nelle fasce alte, di avere nel 2009, circa 500
milioni di euro da destinare immediatamente alle associazioni e ai
Comuni che si occupano di povertà estrema. Ci sono persone che non
hanno più i soldi per fare la spesa, e questa fascia nascosta, come ci
ha detto l’Istat, cresce continuamente ogni giorno. È inutile negare o
raccontare in televisione che la crisi è superata». E alludendo
all’ottimismo della Marcegaglia, il leader del Pd ha aggiunto: «Quando
una famiglia ha zero euro, in una forma di povertà estrema, non gli si
può dire “aspettiamo di uscire dal tunnel” o ‘aspettiamo che gli
interventi strutturali ci facciano uscire dalla crisì. Intanto si
adottano le misure d’emergenza. La tassa sui ricchi è una misura equa.
vedremo se il governo avrà il coraggio di votare contro».