Crisi Italia, disoccupazione supererà il 10%, debito pubblico supererà il 115%
Il deficit italiano «raggiungerà il 6% del
Pil nel 2010, mentre il debito pubblico supererà il 115% e continuerà a
crescere, nonostante un certo sforzo di consolidamento fiscale». È
quanto scrive l’Ocse nel rapporto sull’Italia.
Bene misure anti crisi, ma servono riforme strutturali. L’Ocse
vede con favore le misure anti crisi che, «nonostante il limitato
spazio di manovra», sono state introdotte dal governo italiano, ma
raccomanda che «nel lungo periodo la performance economica può essere
migliorata con riforme macroeconomiche e strutturali». Lo scrive
l’organizzazione internazionale nel suo rapporto nel quale cita
«ulteriori riforme di pensioni e sanità».
Ripresa lenta solo dal 2010. L’Ocse sottolinea tuttavia come
elemento positivo il fatto che i bilanci relativamente sani delle
famiglie italiane e delle imprese, oltre che la solidità del sistema
bancario potrebbero permettere alla ripresa, quando verrà, di essere
«più robusta che altrove». Nel 2009, intanto, tutti i principali
indicatori sono in deciso ribasso. I consumi accuseranno un calo del
2,4% per restare poi fermi l’anno prossimo mentre gli investimenti
fissi a fine 2009 crolleranno del 16% (-20,2% per macchinari ed
equipaggiamenti) per tornare a crescere di appena l’1,3% nel 2010.
Particolarmente negativo anche l’andamento del commercio estero: le
esportazioni scenderanno del 21,5% (-0,7% nel 2010) e le importazioni
del 20,2% (-0,2% nel 2010).
Debito troppo alto «Il debito italiano è semplicemente troppo
alto per permettere al governo di fare di più» per sostenere la domanda
interna. L’Ocse precisa che le autorità «hanno ragione a mantenersi
caute». «Circa 300 miliardi di euro del debito pubblico italiano
maturano nel 2009 e un simile ammontare nel 2010», aggiunge l’Ocse e
avverte che «il deficit di bilancio necessiterà di nuovi prestiti per
80 miliardi di euro».
Disoccupazione crescerà ancora. Poi l’allarme: «La
disoccupazione crescerà fortemente nel 2009 e potrebbe raggiungere il
10% entro la fine dell’anno» e l’avvertimento «c’è una considerevole
incertezza sulla reazione del mercato del lavoro alla crisi». Secondo
l’0cse «la rapida espansione della disoccupazione con ogni probabilità
proseguirà anche nel 2010»
Difficile attuare fedarlismo fiscale. «L’introduzione del
meccanismo del federalismo fiscale al momento attuale può porre
difficoltà ed è importante che abbia un forte sostegno politico e
regionale», indica l’Organizzazione, dando comunque atto che «le linee
basi della legge, in particolare il finanziamento della spesa
essenziale da parte delle entrate centrali su una base standard dei
costi e un trasparente meccanismo di suddivisione delle entrate basato
sull’Iva e sulla capacità di introito fiscale, sono sane». Secondo
l’Oce, inoltre, «una nuova tassa locale, in parte basata sul valore
delle proprietà di case, sarebbe altamente desiderabile dal punto di
vista del federalismo fiscale».
Migliorare efficienza P.A. Anche in un periodo di crisi «le
riforme strutturali non dovrebbero essere dimenticate» e l’Italia
dovrebbe proseguire sulla strada dei progressi fatti negli anni scorsi
nella liberalizzazione dei servizi. È quanto chiede l’Ocse nel suo
rapporto puntando il fuoco anche sulla necessità di «migliorare
l’efficienza della pubblica amministrazione».