Crisi, l’Istat: «Segnali incoraggianti»
Dall’analisi della congiuntura economica sono emersi «ulteriori segnali incoraggianti». A sostenerlo il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, durante un’audizione sulla legge di stabilità davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Giovannini ricorda che in occasione della valutazione della Nota di Aggiornamento del Def «si segnalava come l’analisi della congiuntura rivelasse alcuni primi, seppur timidi, segnali positivi. Ulteriori segnali incoraggianti, ancorché non univoci, sono emersi anche nelle ultime settimane».
A beneficiare maggiormente delle misure contenute nella legge di stabilità saranno 4 famiglie su 5 (77,7%), con uno «sconto» medio d’imposte pari a 340 euro. Mentre è previsto un aggravio di 290 euro per un 7,4% delle famiglie. La riduzione d’imposta media per famiglia, inclusiva di quella relativa alle addizionali regionali e comunali, è pari a circa 240 euro. «Per il 14,9% delle famiglie l’effetto sarà sostanzialmente nullo».
INFLAZIONE GIÙ – L’aumento dell’Iva, incluso nella Legge di Stabilità, «interesserà prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80% della spesa per consumi», ha spiegato Giovannini. Che prevede, per i prossimi mesi, «un rallentamento nel ritmo di crescita dei prezzi per tutte le componenti». «Nel quadro di una contenuta riduzione delle spinte provenienti dai costi energetici – ha detto Giovannini -, l’evoluzione tendenziale sconterà anche un confronto statistico favorevole, data l’accelerazione dell’inflazione dello stesso periodo del 2011 dovuta all’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva deciso a settembre dello scorso anno».
LAVORO, MEGLIO A SETTEMBRE – «Il mercato del lavoro presenta ancora segnali negativi», continua Giovaninni: «Va però segnalato come qualche segnale maggiormente positivo viene dalle aspettative sulla futura tendenza dell’occupazione che, a settembre, mostrano un lieve miglioramento nel settore manifatturiero, nel turismo e nei servizi di informazione e di comunicazione». Quanto all’anno in corso l’Istituto rileva che «nel primo semestre del il numero di occupati è tornato a diminuire (-0,3%, 65mila unità in meno in confronto allo stesso periodo dell’anno precedente)», mentre «a livello settoriale si confermano forti segnali di sofferenza per il settore industriale: oltre agli occupati, nel secondo trimestre risultano in forte calo le ore lavorate nelle imprese con più di 10 addetti (-4,4% contro il -3,4% del totale dell’economia) e allo stesso tempo è fortemente aumentato il ricorso alla cassa integrazione (+47,3 per cento)».