Crisi, sempre più italiani tentano la fortuna al gioco: giro d’affari da 48 miliardi
Italiani sempre più a caccia della dea bendata. Ormai è risaputo e gli
storici lo hanno anche dimostrato: in tempi di crisi e di ristrettezze
economiche gli abitanti del Belpaese cercano fortuna nel gioco. Un bel
jackpot per scacciare via tutti i brutti pensieri. Non importa se è un
Superenalotto o un gratta e vinci o un gioco online. L’importante è
tentare, sperare e nel frattempo sognare.
E così il giro d’affari per il mercato del gioco lievita. Nel 2008 si è
avuta una crescita del 13% che ha portato a 48 miliardi di euro il
fatturato. Una cifra pari al 2,7% del Pil. Una crescita trainata dal
gioco on line che nel 2008 ha raccolto 1,5 miliardi di euro: +45%
rispetto al 2007.
Un mercato che fa sicuramente gola, basti
pensare che dal 2006 al 2008 il numero dei principali player sul
mercato è passato da 9 a 16. Non a caso anche il fondatore della
Virgin, il magnate Richard Branson ha deciso di puntare sul nostro
Paese mettendo sul tavolo verde una fiche da un milione di euro e
lanciare il poker on-line.
E più sono i giochi e le chance di
vincita e più gli italiani tentano: la spesa pro-capite complessiva per
il gioco on line è cresciuta da 620 a 790 euro, posizionando l’Italia
tra i primi paesi al mondo per propensione al gioco.
E’ quanto emerge da un’indagine sul mercato del gioco a livello globale svolta da Ernst&Young.
“Su
queste basi – afferma in una nota Jean-Pierre Fabre Bruot, executive
director di Ernst&Young – è ragionevole stimare un valore
complessivo a fine 2009 per il gioco online pari a circa 3,7 miliardi
di euro, ossia il 150% in più rispetto al 2008. Di questi 3,7 miliardi,
2,2 miliardi sono riconducibili agli skill games (giochi di abilità)”.