Da luglio multe salate anche con chi presenta lo 0,1% di tasso alcolico nel sangue
Il giro di vite più poderoso in materia
di sicurezza stradale sta per essere portato a compimento. Il testo
unico, che prevede importanti modifiche al Codice della strada, è stato
votato e approvato all’unanimità presso la Commissione Trasporti della
Camera e sta per essere inviato presso l’analoga Commissione del
Senato. Entro i primi giorni di luglio l’iter sarà completato e gli
italiani potranno partire per le vacanze con un sistema di regole sulla
sicurezza stradale spolverate e tirate a lucido.
Mario Valducci, presidente della Commissione Trasporti della Camera,
fotografa così la filosofia del provvedimento: «Chi guida non beve e
chi beve non guida», stavolta non ci sono vie di mezzo. Nel senso che,
almeno per due categorie di guidatori, i neopatentati e gli
autotrasportatori, il tasso alcolico consentito è di 0,0. Cioè niente:
per costoro è proibito anche bagnarsi le labbra nell’alcol. Chi venga
sorpreso alla guida, anche solo con lo 0,1 di alcol nel sangue, rischia
una multa da 200 a 800 euro; la sanzione raddoppia in caso di provocato
incidente stradale. Se si causa, in stato d’ebbrezza alla guida, un
incidente mortale, si rischia fino a 15 anni di carcere.
Spiega Valducci che «si è depenalizzato lo 0,5 per cento e si è portata
l’asticella allo 0,8». Che significa? «Significa che con lo 0,8 di
alcol nel sangue diventa più certa la pena mentre con lo 0,5 in galera
non ci andava nessuno».
La stretta riguarda anche i Comuni. E anche qui, la filosofia è quella
che invita gli Enti locali a «non fare i furbi», come dice Valducci.
Molti Comuni, infatti, si sono fatti una pessima fama, quanto a
impianti per la sicurezza stradale: autovelox sistemati in punti
“strategici”, semafori con il giallo che dura poco eccetera.
«Ci sono stati alcuni Comuni – dice ancora Valducci – che hanno avuto
entrate in modo truffaldino per decine di milioni di euro all’anno. E
questo non deve più accadere. Ci saranno i semafori omologati e ci
penserà la Polizia a sistemare gli autovelox sulle strade extraurbane
primarie. Se poi – continua Valducci – i Comuni non reinvestiranno
sulla sicurezza stradale il 50 per cento dei fondi che provengono dalle
contravvenzioni, verranno puniti con una riduzione del 3 per cento dei
finanziamenti statali a valere sul Fondo ordinario per l’anno
successivo».
Insomma, è un mostrare i denti. E un mostrare i denti bipartisan:
tutti sono d’accordo che la misura è colma. Però non c’è solo la parte
dei divieti; c’è anche la parte della “edificazione” della sicurezza.
Per esempio: il rilascio della patente diverrà un fatto più importante
di come è oggi. L’allievo dovrà fare delle prove in autostrada e di
guida notturna. Potrà inoltre fare esercizi di guida dall’età di 17
anni a condizione che sia titolare di patente A e che sia accompagnato
da un titolare di patente B da almeno dieci anni. Anche la scuola farà
la sua parte: dall’anno scolastico 2010-2011 i corsi di educazione
stradale diverranno obbligatori.