“Da Skype è impossibile cancellarsi”: L’Authority italiana scrive alla società
Skype non ti molla mai. Una volta fatto il passo della registrazione, è impossibile cancellarsi del tutto. Qualcosa di noi, dei nostri dati personali, rimarrà sempre in rete. E questo sta allarmando il Garante della Privacy italiano, che ha inviato una richiesta di informazioni dettagliate in materia direttamente in Lussemburgo, dove ha sede la società che gestisce Skype, acquisita l’anno scorso da Microsoft per 8,5 miliardi di euro.
Tutto è nato da una segnalazione di un cittadino italiano che si è rivolto all’Authority per la protezione dei dati, presieduta da Antonello Soro, dopo aver provato a cancellare il proprio account di Skype. Non riuscendoci, l’utente ha contattato direttamente la società. La quale parrebbe aver dato una via d’uscita per eliminare tutti i dati personali dalla rete che stride un po’ con il buon senso. Perché per avere una possibilità di rimuoverli bisogna ricordare il mese e l’anno esatti di quando ci si è iscritti a Skype. “Solo così possiamo identificare con chiarezza il richiedente”, si giustificano gli sviluppatori del software. E però c’è qualcosa che non torna.
Scrive il Garante della Privacy nella lettera inviata alla società lussemburghese (qui allegata): “Stiamo valutando le implicazioni sulla protezione dei dati personali degli utenti italiani, con particolare riguardo al rispetto necessario del principio di pertinenza e di non eccedenza delle informazioni rispetto alle finalità per le quali essi sono stati raccolti”.
Insomma, il Garante si chiede che cosa ci faccia Skype con tutti quei dati (nel settembre del 2011 erano già 663 milioni gli utenti registrati e di recente è stata sfondata la soglia dei 45 milioni di abbonati), perché li ha raccolti e soprattutto come vengono trattati.
Tant’è che nella richiesta inviata, e per la quale si attendono chiarimenti entro il 21 dicembre, si legge: “Vi preghiamo di indicare se, a seguito della recente acquisizione di Microsoft, vi sia stata una condivisione dei dati degli utenti di Skype tra le due società e di indicare, in tale eventualità, presso quale soggette siano stati archiviati nonché le procedure adottate per consentire agli interessati di esercitare i propri diritti d’accesso e cancellazione dell’account”. I nodi da sciogliere non sono pochi.