Dal 1° marzo si potranno pagare le bollette al supermercato
Micropagamenti al via dal prossimo 1° marzo. È stato pubblicato infatti sul supplemento speciale alla «Gazzetta Ufficiale» 36 del 13 febbraio 2010 il Dlgs 11 del 2010, con il quale viene recepita la direttiva comunitaria sui sistemi di pagamento (2007/64/Ce, la cosiddetta Payment services directive).
L’obiettivo della direttiva è quello di sostenere la creazione di
un mercato unico europeo dei servizi di pagamento al dettaglio (la Sepa, single euro payments area) e darà la possibilità di accedere a un più vasto spettro di sistemi di pagamenti elettronici per gli importi di piccola entità e anche una accelerazione dei bonifici bancari. Peraltro come riportato sul sito dell’Abi dedicato al Sepa, al sistema ha aderito il 98 per cento delle banche italiane.
A parte una ulteriore e rapida dematerializzazione del denaro (con
il passaggio dal contante ai sistemi elettronici, che in concreto può essere anche un telefono cellulare),
con i vantaggi e gli svantaggi che ciò può comportare, l’attuazione
della direttiva in ambito comunitario produce una serie di vantaggi
legati alla possibilità di utilizzare un’unica carta di pagamento in
tutti i paesi comunitari, compresi quelli dello spazio economico
europeo. In tutto trenta paesi, dei quali solo 9 (tra cui appunto
l’Italia) non avevano ancora definitivamente recepito la direttiva nel
corso del 2009.
Le norme varate con il Dlgs 11 prevedono una serie di sistemi di tutela e
di attenuazione della responsabilità per le parti deboli (consumatori
finali e microimprese). Agli utenti infatti vanno rimborsati gli
importi pagati in caso di utilizzo non autorizzati del mezzo
elettronico di pagamento (oppure se ne deve dimostrare il comportamento
fraudolento).
E inoltre sono attenuati gli obblighi delle parti
per quanto riguarda i pagamenti per importi inferiori ai 30 euro per
singole operazioni e 150 euro come limite complessivo di spesa. Una
semplificazione che ovviamente richiederà maggiore attenzione da parte
sia degli utenti che delle banche. Inoltre, come spiegava la relazione
governativa, inviata in Parlamento per il parere alla bozza di Dlgs
varata dal Governo il 28 ottobre 2009, per favorire lo sviluppo della
moneta elettronica, è stata esercitata la deroga fino a 500 euro per le carte prepagate.
Per gli enti che emetteranno gli strumenti di pagamento sono previsti una serie di obblighi, tra cui il divieto di inviare, senza consenso preventivo dell’utente, strumenti di pagamento.
E inoltre sono posti limiti alla responsabilità degli utenti e agli
importi da questi dovuti in caso di smarrimento o furto. Spetterà però
ad essi tenere un comportamento diligente, con l’obbligo di tempestiva
comunicazione in caso di smarrimento o furto. L’autorità italiana di controllo (che emanerà anche la disciplina secondaria di attuazione) è individuata nella Banca d’Italia.