Dal bollo al forfettone del 5%. Chi vince e chi perde con il Fisco
Più tasse per le società concessionarie, per le banche e per le assicurazioni. Più tasse per i risparmiatori, ma anche per i manager sui bonus e sulle stock option e per le auto di lusso. Vantaggi fiscali, invece, per l’imprenditoria giovanile e per il finanziamento delle nuove aziende. Infine, procedure semplificate per chiudere rapidamente e a condizioni vantaggiose il contenzioso col Fisco e una sanatoria sulle partite Iva non attive. La parte strettamente fiscale della manovra è corposa e concorre in maniera decisiva alla correzione dei conti pubblici. Basti dire che, nel 2014, ben 29 dei 48 miliardi di euro necessari per azzerare il deficit di bilancio verranno da maggiori entrate e solo 19 da tagli di spesa. Ma vediamo più da vicino le norme approvate.
Aumenta l’Irap
Salirà dal 3,9% al 4,2% l’aliquota Irap per le società concessionarie ad esclusione di quelle autostradali, già dall’anno di imposta 2011. Viene, inoltre, incrementata di 0,75 l’aliquota Irap applicata alle banche e alle società finanziarie, che sale così al 4,65%, e di due punti quella sulle assicurazioni, che diventa quindi del 5,9%. Anche qui a decorrere dal periodo d’imposta 2011. L’operazione frutterà allo Stato 889 milioni nel 2012 e 480 sia nel 2013 sia nel 2014. Viene infine consentito alle Regioni di variare le aliquote addizionali fino a un punto percentuale.
Più caro il deposito titoli
La manovra inasprisce l’imposta di bollo sul deposito titoli, sia pure in maniera più lieve di quanto inizialmente previsto. In particolare gli importi vengono modulati per fasce di valore complessivo dei titoli depositati presso l’intermediario finanziario. Il bollo è pari a 34,2 euro per un valore di titoli non superiore a 50 mila euro. Sale a 70 euro per depositi tra 50 mila e 150 mila euro, a 240 euro per quelli tra 150 mila e 500 mila euro e a 680 per i volumi superiori a 500 mila euro.
Fisco per i manager
L’articolo 23 del decreto legge modifica le norme del 2010 per il trattamento degli emolumenti variabili percepiti da dirigenti e collaboratori di imprese del settore finanziario. Quelle norme fissavano un’aliquota addizionale del 10% sui bonus e le stock option per la quota degli stessi superiore al triplo della parte fissa della retribuzione. Per effetto della manovra, sui compensi erogati a decorrere da oggi, l’addizionale del 10% si applica alla quota di bonus e stock option che eccede l’importo della retribuzione fissa. Saranno quindi molti di più i manager colpiti. Il maggior gettito previsto ammonta a 5,4 milioni nel 2011 e a 21,6 milioni nel 2012 e per gli anni successivi.
Salgono le accise
Diventa permanente l’aumento delle accise di 4 centesimi stabilito il 28 giugno per benzina e gasolio da autotrazione. Dalla norma deriveranno consistenti entrate, quantificate dalla relazione tecnica in circa 1,7 miliardi di euro.
Superbollo auto
Per i veicoli di potenza superiore a 225 chilowatt scatta un bollo aggiuntivo di 10 euro per ogni chilowatt oltre 225. Sono 418 le supercar colpite. In qualche caso per importi notevoli. Per esempio per le Ferrari 599 GTB e per le nuove FF si pagheranno rispettivamente altri 2.310 e 2.600 euro.
Agevolazioni per i giovani
Il nuovo regime prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva del 5%. Nel testo finale l’agevolazione è stata estesa oltre il quarto periodo di imposta successivo a quello di inizio dell’attività, ma non oltre il compimento del trentacinquesimo anno di età. Sono così incentivati ad aprire una azienda anche i giovani sotto i 30 anni. Ma la concessione del beneficio è condizionata al fatto che l’attività sia effettivamente nuova e non una prosecuzione di precedenti imprese.
Finanziamenti alle imprese
Per favorire l’accesso al capitale di rischio e la crescita di nuove imprese è prevista l’esenzione dai proventi derivanti dalla partecipazione ai fondi di venture capital per le società che abbiano determinati requisiti: 1) Investano almeno il 75% dei capitali raccolti in società non quotate nella fase di sperimentazione, di costituzione, di avvio dell’attività o di sviluppo del prodotto; 2) Non siano quotate; 3) Svolgano attività di impresa da non più di tre anni; 4) Abbiano un fatturato precedente all’investimento nel fondo di venture capital non superiore a 50 milioni di euro.
Proroga del bonus sul salario di produttività
Il governo, sentite le parti sociali, provvederà entro il 31 dicembre 2011 alla determinazione del sostegno fiscale e contributivo alle quote di salario legate alla produttività. Nel 2011 la detassazione al 10% è stata concessa per i redditi fino a 40 mila euro.
La manovra prevede anche una sanatoria sulle liti fiscali pendenti al primo maggio 2011 di valore non superiore a 20 mila euro, al netto di sanzioni e interessi, che costituiscono oltre la metà di quelle instaurate presso le commissioni tributarie. Il contribuente potrà presentare un reclamo per l’annullamento totale o parziale della lite (tranne che riguardi il recupero di aiuti di Stato). Se l’ufficio non ritiene di accogliere il reclamo, scatta la mediazione sulla base della proposta avanzata dallo stesso contribuente al quale l’Agenzia delle entrate può opporre una controproposta.
Se il valore della lite è di importo fino a 2.000 euro il contribuente potrà chiudere la vertenza pagando 150 euro. In caso di valore superiore a 2.000 euro, si aprono tre possibilità. Il contribuente dovrà pagare il 10% del valore della lite qualora a soccombere nell’ultima pronuncia sia stata l’amministrazione fiscale, il 50% qualora a perdere sia stato il contribuente, il 30% qualora la lite penda ancora nel primo grado di giudizio. Infine, la manovra estingue di diritto i processi in materia previdenziale che vedono coinvolto l’Inps, se sono pendenti nel primo grado di giudizio alla data del 31 dicembre 2010 e il cui valore non superi complessivamente i 500 euro. L’estinzione assicura la vittoria al ricorrente.