Dal decreto salva Italia/Europa regime premiale per la trasparenza
Il decreto appena approvato dal CdM presieduto da Monti riserva novità anche al sistema dei controlli fiscali.
È previsto un regime premiale opzionale per favorire la trasparenza.
Partirà dal 2013 e darà ai titolari di redditi di lavoro autonomo e di impresa – individuale o società di persone – che la scelgono (la scelta già in Unico 2012) semplificazioni amministrative, vie abbreviate nei tempi per rimborsi e compensazioni di crediti Iva, riduzione dei termini a disposizione dei verificatori per l’accertamento fiscale e coperture per rettifiche. Per rimborsi e compensazioni, oltre ad un’accelerazione della pratica, è stabilita l’abolizione del visto di conformità per le compensazioni superiori a 15.000 euro e l’esonero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi. Tra le semplificazioni amministrative è disposta la soppressione dell’obbligo di certificazione dei corrispettivi mediante scontrino o ricevuta fiscale. Quanto alla protezione dall’accertamento: niente accertamenti basati sulle presunzioni semplici; è tolto un anno ai termini di decadenza per l’attività di accertamento ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva fatta salva l’ipotesi di violazione di natura penale; la rettifica del reddito complessivo ex articolo 38 del dpr n. 600/1973 è ammessa solo se il reddito complessivo accertabile eccede di almeno un terzo quello dichiarato.
La contropartita. I contribuenti beneficiari dovranno:
– inviare telematicamente all’amministrazione finanziaria i corrispettivi, le fatture emesse e ricevute e le risultanze degli acquisti e delle cessioni non soggetti a fattura;
– destinare un conto corrente esclusivamente ai movimenti finanziari relativi all’attività artistica, professionale o di impresa esercitata.
Dal lato Gerico, altre modifiche sono a favore dei soggetti agli studi. La notizia più rilevante riguarda la congruità, che accorcerà il termine per gli accertamenti ed escluderà gli strumenti analitico-induttivi. Sempre la congruità aumenterà il gap tra reddito dichiarato e accertato necessario a giustificare l’uso del redditometro.
Sul fronte sanzioni, è da registrare l’introduzione di quella penale (ex articolo 76 del Dpr n. 445/2000), aggiunta alla già prevista amministrativa, per chi produce in sede di controllo da parte del Fisco documentazione falsa – esibita o trasmessa – in tutto o in parte, o fornisce dati e notizie non veritieri.