Ddl intercettazioni, il Senato dice si
Il Senato fa passare la legge Bavaglio, il ddl sulle intercettazioni. 164 si e 25 no. Adesso l’emendamento sarà esaminato dalla Camera dei Deputati. Tutti gli organi di comuninucazione italiani, stampa, radio e tv si dichiarano a lutto. Già è prevista per il 9 luglio una giornata di sciopero generale.
Fra i provvedimenti previsti dalla normativa, ci sono limiti alle intercettazioni che saranno possibili solo per i reati puniti con più di cinque anni; i telefoni potranno essere messi sotto controllo per 75 giorni al massimo e in caso di necessità con proroghe di tre giorni in tre giorni con provvedimento del gip. Per i reati più gravi (mafia, terrorismo, omicidio ecc.) le intercettazioni sono possibili per 40 giorni, più altri venti prorogabili. Gli atti delle indagini in corso potranno essere pubblicati solo con un riassunto. Gli editori che li pubblicano in modo testuale rischiano fino a 300mila euro di multa. Le intercettazioni sono off limits per la stampa fino a conclusione delle indagini: per gli editori ci saranno 300 mila euro di multa, che saliranno a 450mila euro se si tratterà di intercettazioni di persone estranee ai fatti. Colpiti anche i giornalisti: fino a 30 giorni di carcere o una sanzione fino a 10000 euro se pubblicano intercettazioni durante le indagini o atti coperti da segreto. Se il responsabile dell’inchiesta passa alla stampa atti coperti dal segreto d’ufficio o va in tv a parlare dell’inchiesta può essere sostituito dal capo del suo ufficio.
L’associazione NoiConsumatori e il suo leader, l’avvocato Angelo Pisani, si dichiarano in forte disaccordo con quando approvato in Senato: “il ddl sulle intercettazioni nega la libertà di comunicazione e di espressione mettendo il “bavaglio” ai giornalisti italiani ed elimina uno strumento fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata” – ha detto Pisani.
“La decisione presa in Senato conferma ancora una volta che in Italia si fanno le leggi per favorire gli interessi di corrotti e criminali – dichiara Pisani. – Oltre al danneggiamento e all’impedimento concreto che il testo procura ai professionisti dell’informazione, viene negato ai cittadini il diritto all’informzione trasparente. Per non parlare del ruolo fondamentale che le intercettazioni hanno nelle indagini sulla criminalità organizzata come mafia e camorra e sugli abusi di potere di politici corrotti ed imbroglioni. Il testo non fa altro che mettere a tacere tutto, vieta la libertà di espressione, la libertà d’informazione, la libertà di comunicazione e di trasparenza. Ma che fine ha fatto la democrazia? Adesso le leggi vengono fatte per tutelate i più forti e le loro eventuali magagne.”.
“Siamo dalla parte della Fnsi e ci appelliamo alla Camera dei Deputati affinché ci ripensi – conclude Pisani. NoiConsumatori aderirà ad ogni iniziativa e scenderà in piazza per protestare con cittadini e giornalisti ed avvierà qualsiasi iniziativa anche legale per evitare che la norma sia applicata ”.