Ddl stabilità, in bozza stop ai contributi per apprendistato e part-time più facile
Ricorso più facile al part-time, stop ai contributi per i primi tre anni di apprendistato e contratto di inserimento per le donne nelle aree territoriali in cui è più accentuata la differenza di genere nel tasso di disoccupazione. Sono queste alcune misure contenute nell’ultima bozza di maxiemendamento al ddl stabilità, che l’Adnkronos ha potuto consultare.
In particolare per quanto riguarda il contratto di lavoro part-time, una misura inserita nel testo favorisce l’utilizzo delle clausole flessibili (relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa) ed elastiche (relative alla variazione in aumento della durata della prestazione stessa), che potranno nuovamente essere liberamente stabilite dalle parti individuali, nel rispetto di quanto eventualmente stabilito dalla contrattazione collettiva. La disposizione infatti supera la Riforma Damiano che subordinava tale facoltà alla necessaria previsione della contrattazione collettiva.
Al fine di promuovere l’occupazione giovanile, poi, per i contratti di apprendistato stipulati successivamente alla medesima data, l’aliquota complessivamente dovuta dai datori di lavoro che occupano alle dipendenze un numero di addetti pari o inferiore a nove non è dovuta per i periodi contributivi maturati nei primi tre anni di contratto, restando fermo il livello di aliquota del 10% per i periodi contributivi maturati negli anni di contratto successivi al terzo. L’aliquota contributiva pensionistica per gli iscritti alla gestione separata e la relativa aliquota contributiva per il computo delle prestazioni pensionistiche sono aumentate di un punto percentuale.
Al fine di promuovere l’occupazione femminile, arriva inoltre il contratto di inserimento per le donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in una area geografica in cui il tasso di occupazione femminile sia inferiore almeno di 20 punti percentuali di quello maschile o in cui il tasso di disoccupazione femminile superi di 10 punti percentuali quello maschile. Le aree di cui al precedente periodo sono individuate con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze da adottarsi entro il 31 dicembre di ogni anno, con riferimento all’anno successivo.
Incentivi anche per il telelavoro con la prevista erogazione di contributi nei confronti dei datori di lavoro che pongano in essere alcune tipologie di azioni positive volte a conciliare tempi di vita e tempi di lavoro viene estesa al telelavoro anche nella forma del contratto a termine, e reversibile.