De Magistris presenta la sua «squadra». Il sindaco farà il comunicatore
Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha ufficializzato la composizione della sua giunta. Nessuna sorpresa rispetto alle indiscrezioni degli ultimi giorni. Vicesindaco – era l’unica «casella» ancora da riempire – sarà Tommaso Sodano, ex senatore di Rifondazione ed ex presidente della Commissione Ambiente a Palazzo Madama. In giunta presenti quattro donne e anche il pm Giuseppe Narducci e il presidente uscente di Gesco, Sergio D’Angelo. Su entrambi si erano indirizzate le polemiche della vigilia circa l’opportunità di una loro presenza nell’esecutivo. De Magistris, invece, ha tirato dritto e li ha voluti entrambi nel suo esecutivo. Sergio Marotta, infine, entra nella «squadra» del sindaco, come suo consigliere particolare.
Ecco le deleghe assegnate dal primo cittadino.
Tommaso Sodano: Vice sindaco. Ambiente; rifiuti; sviluppo sostenibile; igiene e sanità; parchi e giardini; mare; tutela degli animali.
Sergio D’Angelo: Politiche sociali e migranti.
Luigi De Falco: Urbanistica; edilizia pubblica e privata; antiabusivismo edilizio; condono edilizio; centro storico ed edifici storici; rapporti con l’autorità portuale; politica della casa.
Antonella Di Nocera: Cultura; turismo; spettacoli; biblioteche ed archivi; toponomastica.
Anna Donati: Mobilità; viabilità; strade; parcheggi; protezione civile; gestione delle emergenze; suolo e sottosuolo; pubblica illuminazione; impianti tecnologici; metropolitane; infrastrutture.
Marco Esposito: Lavoro; sviluppo economico; commercio e mercati; produzione e servizi; ricerca e innovazione; pubblicità e affissioni; tutela dei consumatori; polizia amministrativa; formazione professionale; zone franche; artigianato; made in Naples.
Alberto Lucarelli: Beni comuni; acqua pubblica; servizi idrici e fognature; servizi informatici; reti telematiche e telefoniche; rapporti con i comitati civici, movimenti, comunità e cittadinanza attiva; assemblee del popolo.
Giuseppe Narducci: Gare e contratti; coordinamento per la realizzazione di lavori e opere pubbliche; avvocatura; polizia urbana; studi e pareri; regolamenti comunali; Urp; beni confiscati; racket e usura; politiche anticorruzione; contenzioso del lavoro; Pon sicurezza; videosorveglianza.
Annamaria Palmieri: Scuola; istruzione; asili nido; diritto alla studio; educazione alla legalità; lotta alla dispersione scolastica; attuazione dell’integrazione scolastica dei bambini diversamente abili e dei migranti; città dei bambini; progetti speciali per l’infanzia.
Riccardo Realfonzo: Bilancio; programmazione economica; fondi europei; investimenti e mutui; controllo della spesa; risorse strategiche; tributi; servizi pubblici e società partecipate in accordo con gli assessori di competenza che ne gestiranno il coordinamento funzionale.
Giuseppina Tommasielli: Sport; politiche familiari e politiche giovanili; tempo libero; impianti sportivi.
Bernardino Tuccillo: Patrimonio; demanio; assegnazione immobili; manutenzione immobili; conservazione e logistica uffici; decoro e arredo urbano; cimiteri; autoparchi comunali; provveditorato; economato; personale; utilizzo delle risorse umane; rapporti con le municipalità; rapporti con i sindacati; anagrafe; stato civile; servizio elettorale; protocollo; archivi; statistica; censimenti.
QUAGLIARIELLO (PDL) – Neppure il tempo di presentare i nomi che già si sono scatenate le reazioni. La prima è quella di Gaetano Quagliariello. «Con l’ingresso del pm Narducci nella giunta comunale di Napoli, dove fino a ieri esercitava le funzioni di pubblico ministero anche contro gli avversari politici del sindaco che l’ha nominato, si consuma uno scandalo che peserà nel dibattito dei prossimi mesi e segna un netto arretramento sul fronte dell’autonomia e indipendenza della magistratura e dell’equilibrio fra giustizia e politica», dice il vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. «Non sono bastate – prosegue – le prese di posizione del vicepresidente e di autorevoli membri del Csm. Non è bastata la netta sconfessione dell’associazione di categoria. Evidentemente non sono bastati nemmeno gli indiretti moniti delle più alte istituzioni dello Stato, perché imputare al legislatore un ritardo sul tema delle incompatibilità per i magistrati nell’accesso alle cariche pubbliche significa di fatto esprimere contrarietà alla nomina di Narducci. Preso atto che in questa vicenda gli organi istituzionali della magistratura hanno comunque perso per mancanza di coraggio il treno dell’autoriforma, in Parlamento non indugeremo oltre, e sul disegno di legge che il Pdl ha predisposto in questi giorni auspichiamo un’ampia condivisione. In ogni caso, la giunta De Magistris parte nel peggiore dei modi: bisogna dirlo alto e forte, senza timore di venir meno al fair play istituzionale né attendere chissà quali fatti per giudicare, perché nel caso di Narducci – conclude Quagliariello – i fatti si sono già consumati e dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro chi ha visto distrutto il proprio partito di provenienza a causa dell’uso politico della giustizia».