Debiti contratti da altri. Per pagarli fa una colletta
Luigi Giannattasio, l’imprenditore di Calenzano (Firenze), che per pagare debiti non suoi, ma dei precedenti titolari dell’azienda, rischia di finire sul lastrico, oggi e domani salderà a Equitalia quanto dovuto sborsando circa 24.500 euro, somma raccolta con una specie di colletta ottenuta con anticipi di alcuni clienti e con piccoli prestiti da parte di conoscenti. ”Stamani abbiamo versato i primi 20.000 euro, domani mattina porteremo gli altri soldi. Spero che questo sia sufficiente a bloccare l’asta con cui si vogliono vendere le macchine, altrimenti venerdì prossimo farò intervenire i carabinieri. Ho pagato e le macchine non si toccano”, ha raccontato Giannattasio, a capo della Fabris Ingranaggi, un’azienda metalmeccanica, con 10 addetti e un buon portafoglio ordini, che gravita nell’indotto dell’ex Nuovo Pignone. Il debito lasciato dai vecchi titolari dell’impresa, rilevata da Giannattasio dopo che era stata messa in liquidazione, era di poco più di 18.000 euro ed era stato fatto con l’Inps.
Poi, anche per le sanzioni, è lievitato a una cifra superiore. Giannattasio aveva presentato ricorso ottenendo dal tribunale di Prato una sospensiva in attesa del giudizio di merito che dovrebbe chiarire chi è l’effettivo debitore verso l’Inps. Ma Equitalia, ha ricordato lo stesso imprenditore, ha ottenuto a sua volta una revoca della sospensiva e perciò è scattata la procedura per la vendita forzosa dei macchinari pignorati. Se questi venissero venduti all’asta, l’azienda – che non ha liquidità sufficiente per ricomprarli – verrà chiusa e i dipendenti verranno licenziati. Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, si è interessato al caso, tanto da scrivere al ministro per l’Economia, Giulio Tremonti, sollecitandone ”un autorevole intervento”.