Decreto anti-ruspe in Campania, gelo di Fini: «Il voto non si annulla»
ROMA (9 giugno) – «A mio avviso, avendo accertato l’effettivo andamento della seduta sarebbe stato lecito avvalersi della potestà di disporre la immediata ripetizione del voto»: lo ha detto nell’Aula della Camera il presidente Gianfranco Fini riferendosi alla votazione di ieri sulla pregiudiziale sul decreto legge in materia di abusivismo in Campania. «Tuttavia non vi sono oggi i presupposti regolamentari perché oggi ci sia un annullamento della votazione con ripetizione. Andava fatto immediatamente».
Fini ha citato l’articolo del regolamento della Camera in base al quale si possono annullare e ripetere immediatamente le votazioni in cui si registrino anomalie, un «apprezzamento che è rimesso al presidente di turno, il quale può far ripetere il voto nell’immediatezza. A mio avviso, avendo accertato l’effettivo andamento della seduta sarebbe stato lecito avvalersi della potestà di disporre la immediata ripetizione del voto. Cosa che ieri non è avvenuta. Tuttavia, alla luce dell’articolo 56 del regolamento e della prassi non vi sono oggi i presupposti regolamentari perché ci sia un annullamento con ripetzione del voto; non si può fare il giorno dopo in quanto la decisione è legata all’apprezzamento reale delle circostanze contingenti.
«Ove si ripetesse il voto oggi si rischierebbe di porre in discussione la certezza delle deliberazioni della Camera, con una lesione dei diritti dell’intera Assemblea». Fini si è riservato di convocare la Giunta del Regolamento «per definire eventuali criteri per guidare la discrezionalità dei presidenti di turno nelle votazioni».
«È evidente che sarebbe un vulnus altrettanto grave, se non ancora più grave, decidere il giorno dopo se una votazione è valida o meno». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini rispondendo ad Antonio Martino (Pdl), che in Aula ne contestava la scelta. Per Martino sarebbe un vulnus non consentire alla maggioranza di esprimere il proprio voto. Fini ha poi invitato Edmondo Cirielli (Pdl) a «non esprimere valutazioni sulla buona o sulla cattiva fede dei presidenti di turno. Siamo qui tutti a garantire il rispetto del regolamento».