Demolizioni Campania, Pisani "Ruspe ferme. Bisogna garantire prima di tutto il diritto alla prima casa"
Le ruspe per gli abbattimenti delle case abusive in Campania si sono fermate grazie ad un recente decreto. “Siamo soddisfatti per quanto stabilito dal decreto anche se non sono mancate le polemiche che vedono la Campania avere un trattamento diverso rispetto al resto d’Italia, dove le case abusive sono demolite senza poter fare alcun appello. In questo caso non c’è ordine di demolizione per le case che figurano come ‘prima casa’; tuttavia per le case che deturpavano il paesaggio naturale c’è stato l’ordine di demolizione”.
È quanto dichiarato dall’avvocato Angelo Pisani,
Presidente Nazionale dell’associazione Noi Consumatori.it
"La nostra associazione Noiconsumatoir.it si era già occupata di questo problema e, in quanto associazione in tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, avevamo chiesto alle Istituzioni di capire quale sarebbe potuta essere la grave conseguenza che si sarebbe verificata
all'indomani delle demolizioni: almeno 60.000 sarebbero rimaste senza un tetto, riverse in mezzo
ad una strada, senza un letto, senza NULLA" ha aggiunto Pisani.
A nostro parere l'etica deve essere superiore alle decisioni forzate. Senza contare il fatto che dietro alla costruzione di queste case ci sono anni ed anni di mala politica che non ha fatto nulla per evitare il proliferare delle case abusive. Per tale motivo, siamo ben d'accordo e felici di poter dire che migliaia di alloggi oggi esistenti non debbano essere demoliti.
L'associazione Noiconsumatori.it guidata dall'avvocato Angelo Pisani ha già precedentemente istituito un comitato anti-demolizione prima casa, poiché il rischio sicurezza, nonché la nostra morale, ci impone di stare dalla parte dei cittadini che potrebbero ritrovarsi senza un tetto. "Il nostro comitato si è già più volte opposto alla demolizione poiché si tratta di una battaglia sociale 'per il diritto alla casa' diritto sancito dalla stessa Costituzione. Ricordiamo che già nel 1985 erano oltre 16 mila le istanze di condono e le richieste sono lievitate negli anni novanta. La questione è decisamente più complicata, bisogna riportare la situazione al dialogo , come sembra che stia avvenendo, e al confronto tra le parti che riporti giustizia sociale e morale, nonché ordine pubblico" ha concluso il Presidente di Noiconsumatori.it.