Depuratori, disastro in Campania. Pisani "Minaccia alla salute pubblica. Ci costituiremo parte civile al processo"
I Regi lagni, la
rete di canali costruita dai Borbone per il deflusso dell’acqua piovana
e l’irrigazione da oggi potranno essere ricordati solo per il disastro ambientale. Disastro di cui sono responsabili imprenditori, tecnici, allevatori
di bufale e dirigenti regionali coinvolti nell’inchiesta delle Procure
di Santa Maria e Nola, i quali dovranno rispondere degli sversamenti illegali in queste acque.
“Ci hanno tolto il mare, la natura, le falde acquifere, insomma, ci hanno portato via un patrimonio inestimabile. Questi signori hanno danneggiato l’ambiente, ma non solo. Sono una minaccia per la società, per la salute pubblica, per il futuro delle nuove generazioni, ovvero una minaccia per i nostri figli”.
È quanto dichiarato
dall’avvocato Angelo Pisani, Presidente Nazionale dell’associazione Noi
Consumatori.it, il quale spiega come nel Regi Lagni veniva sversato di tutto: a partire dalle carcasse di auto a quelle di animali, dalle balle di vestiti
ai copertoni.
Un comunicato reso noto a seguito delle ultime indagini ha fatto emergere uno scenario inquietante: «Le analisi di laboratorio – si legge – hanno fornito un quadro di valori in termini
di inquinamento delle acque interne e marittime antistanti il litorale
del Comune di Castelvolturno oggettivamente allarmante, con punte di
accertato inquinamento chimico e batteriologico delle acque
superficiali e sotterranee superiori anche di centinaia di volte i
parametri massimi imposti dalla legge». Il disastro è ricondurre a quattro
depuratori mal gestiti, i quali, «ben lungi dal fornire il contributo
imposto dalla normativa in tema di bonifica delle acque, è diventata
funzionale ad un peggioramento progressivo e sistemico delle stesse».
“Disastro ambientale, avvelenamento di acque, truffa aggravata,
danneggiamento di acque ed edifici pubblici, gestione illecita di
rifiuti, immissione di rifiuti in acque superficiali ed abbandono su
suolo, interruzione di pubblico servizio, distruzione e deturpamento,
scempio paesaggistico ambientale, omissione di atti d’ufficio, falsità
in atti commessa anche da pubblici ufficiali. Sono questi gli innumerevoli reati di cui sono accusati gli indagati – ha aggiunto Pisani -. Tra i responsabili del disastro, vogliamo ricordare, non risultano criminali, ladri da quattro soldi o poveri ignoranti, ma bensì numerosi dirigenti della Regione Campania e un gruppo di docenti
universitari in qualità di membri esterni della commissione
regionale di esperti gestione impianti di depurazione”.
Misure interdittive
erano state chieste anche per i membri esterni e cioè per Giuseppe Iazzetta, Manlio Ingrosso (il quale già
era stato coinvolto nell’inchiesta sulle presunte irregolarità all’Arpac in cui
sono imputati anche i coniugi Mastella), Carmine Pepe, Gianpaolo
Rotondo, Francesco Paolo Ventriglia e per i dirigenti Generoso
Schiavone, Gerardo Garri, Vincenzo Baroni, Luigi Rauci e Carlo Giri.
Le indagini continuano. Per ora è stato accertato il cattivo funzionamento
(doloso) dei depuratori di Marigliano, Villa Literno, Marcianise e Orta
di Atella e lo sversamento illegale degli escrementi di migliaia di
bufale.
“Non si tratta di un problema che sfocia ‘semplicemente’ nel penale – ha commentato l’avvocato Pisani -. Qui si tratta della salute di tutti noi e dunque, in quanto Associazione in tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori, vigileremo affinché la Regione impieghi tutte le sue risorse disponibili per l’attuazione delle bonifiche. Per il momento, per la bonifica sono stati stanziati 50 milioni di euro e noi dell’associazione Noiconsumatori.it appureremo che nemmeno un euro sia sprecato, visto che già in passato – come ha dichiarato lo stesso Mancuso – moltissimo denaro è stato sperperato per bonifiche in realtà mai avvenute”.
“I cittadini sono stati truffati! – ha dichiarato Pisani -. Dalle indagini, infatti, è addirittura emerso che tre Comuni della provincia di Caserta
(Casapesenna, Casal di Principe e San Cipriano) sversavano le acque nere
direttamente nei Regi Lagni. E avevano il coraggio di richiedere le tasse per la depurazione agli ignari cittadini!”
Domani, come ha reso noto lo stesso Lembo, in occasione del tavolo
periodico di confronto con il ministro Maroni, proporrà la redazione di
un protocollo nazionale dei crimini ambientali i cui compiti saranno:
mappatura dei crimini ambientali, individuazione delle aree di
criticità, indagini scientifiche ed epidemiologiche e programmi di
bonifica.
“Noi come associazione in tutela dei cittadini siamo pronti a costituirci parte civile al processo poiché riteniamo impensabile che sia avvenuto un disastro del genere sotto il controllo di chi pensiamo possa governarci nel migliore dei modi – ha chiosato l’avvocato -. Già tante volte abbiamo segnalato che i cittadini sono sfiduciati dalle Istituzioni, ma adesso si sta oltrepassando ogni limite. I cittadini possono anche non aspettarsi grandi cose dai loro rappresentanti al Governo (visto i numerosi e costanti scandali politici), ma addirittura aspettarsi di rischiare la propria salute, no! Questo proprio non se l’aspettavano. In grandi aree della Regione Campania per tutti questi anni c’è chi sapeva dell’esistenza di
un ciclo integrato dei rifiuti, ma non ha fatto niente per impedire questo scempio. La produzione e lo
smaltimento nonché la bonifica era tutto illegale, tutto abusivo. E adesso, i responsabili dovranno pagare e noi dell’associazione Noiconsumatori.it saremo vigili nel verificare che venga fatta luce sulla questione, che venga fatta giustizia, che vengano rispettati i nostri diritti violati!” ha concluso il Presidente di Noiconsumatori.it.