Digitale, arriva Tivùsat: vedi Rai, Mediaset e altri canali satellitari in forma GRATUITA!
Ufficialmente la parola d’ordine è:
nessuna guerra a Sky. TivùSat, la prima offerta satellitare italiana
gratuita, messa a punto da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media e al
via il 31 luglio, punta a entrare nelle case degli oltre tre milioni di
italiani che non sono raggiunti dal digitale terrestre. Ma certo è la
prima alternativa, sul satellite, alla piattaforma che fa capo a Rupert
Murdoch, ormai secondo operatore tv in Italia per ricavi: la chiave
della possibile competizione saranno in primo luogo i canali
generalisti Rai e Mediaset che – per ora – restano su Sky. «La presenza
di Raiuno, Raidue e Raitre su Sky non è un tema all’ordine del giorno,
è un problema che non si pone», assicura il vicedirettore generale
della Rai Giancarlo Leone, sottolineando che «TivùSat non è uno
strumento di battaglia tattica, di guerra di frequenze o di contenuti,
e non ha alcune relazione con le strategie industriali della Rai, anche
per quanto riguarda il rapporto con Sky». In ballo c’è piuttosto il
contratto, in scadenza il 31 luglio, per i canali di Rai Sat (Extra,
Premium, Cinema, Smash Girls e Yo Yo) che – in caso di esito negativo
della trattativa – potrebbero migrare nell’offerta gratuita Rai sul
digitale terrestre. Quanto a Mediaset, «su Sky – fa notare
l’amministratore delegato di Rti Marco Giordani – non siamo mai saliti
e dunque non scenderemo. Non abbiamo nessun contratto nè rapporto
economico.
Trasmettiamo gratis i segnali di Canale 5, Retequattro e Italia 1 sul
satellite e Sky legittimamente li sintonizza sui canali 104, 105 e
106», anche se con alcuni buchi in palinsesto, legati al criptaggio dei
programmi per i quali l’azienda non ha i diritti per l’estero.
Oscuramenti che, avverte tuttavia Giordani, «potrebbero crescere,
perchè abbiamo bisogno di comprare prodotti per il territorio italiano:
compreremo sempre di più quello che ci interessa». Nessun buco in
vista, invece, su TivùSat, dove i palinsesti non soffriranno di
interruzioni e i broadcaster decideranno cosa criptare.
Se dunque i 4,8 milioni di abbonati Sky potranno continuare a vedere i
canali generalisti di Rai e Mediaset, almeno per ora, gli oltre tre
milioni di italiani (1 milione 300 mila famiglie) che vivono in quel
4-5% di territorio non coperto dal digitale terrestre dal 31 luglio
potranno comprare il decoder – prezzo circa 100 euro, smart card
compresa – per vedere TivùSat, che offre al momento 22 canali: Raiuno,
Raidue, Raitre, Canale 5, Retequattro, Italia 1, La7, le nuove reti
digitali, in gran parte finora non ricevibili sul satellite (come Rai4,
Boing, Rai Gulp, Iris, Rai Sport Più, Rai Storia) e tv internazionali
come Euronews, France 24, Bbc World News. Un’offerta destinata a
rimanere gratuita: «TivùSat – assicura il presidente, Luca Balestrieri
– non è una pay tv, non include nè intende includere in futuro
un’offerta a pagamento».
Con buona pace delle Autorità di garanzia, «non è una concentrazione di
imprese, ma una semplice intesa, uno strumento di cooperazione
tecnica», che per di più ha «il fatturato di una fiction». Ed è aperta
ad altri editori che volessero condividere l’avventura: «Non ha padroni
di casa che decidono chi entra e chi no: i servizi sono a disposizione
anche di chi non è azionista». Insomma, chiosa il presidente del
consorzio DGTVi, Andrea Ambrogetti, «non è un’operazione contro
qualcuno, ma al servizio delle imprese e degli utenti».
Per La7, in particolare, che da sempre lamenta problemi di copertura,
TivùSat sarà anche l’occasione «per essere più visibili, raggiungere
tutti e quindi incrementare lo share», dice il vicepresidente di Ti
Media, Giovanni Stella, ricordando comunque che Telecom Italia «punta
soprattutto sull’Iptv (la tv su protocollo Internet, ndr), piattaforma
che nel prossimo esercizio intendiamo lanciare in modo molto più forte
e significativo, aprendola a tutti gli operatori».