Digitale terrestre, restituzione del canone Rai per chi non ha il digitale
chiedere la restituzione di un terzo del canone, proprio perché impossibilitati, loro malgrado, a vedere Rai2 (e successivamente Rete 4) senza decoder. Per maggiori informazioni rivolgersi alla sede nazionale di Noiconsumatori.it.
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Segreteria nazionale Noi Consumatori
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sms: 333 71 76 353
tassa rai e digitale terrestre Salve Mi chiamo Polidori Ennio e sto scrivendo in data 21 novembre 2009. Sono un onesto utente che regolarmente paga ogni anno il canone RAI (anzi, la tassa RAI visto che è un obbligo). Abito in provincia di Verona dove il digitale terrestre pare arrivi dopo l’estate 2010, quindi sono tra i “fortunati” che non sono obbligati ad aggiungere un altro elemento da collegare al televisore o a cambiarlo del tutto… Al di fuori di quello che uno può pensare sull’uso del mezzo televisivo, ho comunque dei dubbi riguardo a questo passaggio che forse non hanno risposta: – essendo obbligato a pagare un canone (tassa), perché devo continuare a pagare (decoder e/o televisore) per vedere qualcosa che forse non mi interessa molto? – considerato che non ho chiesto nulla anzi il cambio mi è imposto, perché non debbo usufruire GRATIS della possibilità di avere il mezzo per continuare a vedere ciò che attualmente sono obbligato a pagare? – visto che i soldi sono i miei, perché non mi è chiaramente data la possibilità di scelta e/o di facile recesso qualora non voglia ciò che mi si sta imponendo? Dopotutto, chi paga dovrebbe avere questa facoltà… Partendo dal presupposto che la televisione è sì di Stato ma devi pagare la tassa per vederla, mi sembra vessatorio e assolutamente non rispettoso imporre qualcosa che forse è un servizio migliorativo (visto anche la qualità di certe trasmissioni…) ma che alla fine si rivela un ulteriore esborso. Sono anche abbonato SKY, ma almeno in questo caso ho operato una scelta, pago quindi vedo, se non pago non ho il segnale: o forse è troppo chiaro e logico? Probabilmente questa resterà lettera morta, il cosiddetto “progresso” schiaccia e minimizza i legittimi diritti di chi, in ogni caso, paga le tasse in ogni sua forma. Dopotutto, da uno stato non di diritto come quello italiano non è che ci si possa aspettare altro: è molto più semplice far pagare all’utente il mantenimento di un certo tipo di industria senza considerare che lo stesso stato, non riuscendo a far pagare a tutti questa tassa, chiede un esborso ai pochi che comunque rispettano i doveri e le tempistiche imposte, quindi un atteggiamento discriminatorio… Spero comunque in una risposta, anche se non ci credo. Per il momento tiro avanti, decisamente arrabbiato ma purtroppo senza tanti mezzi a disposizione per poter cambiare questo regime… ed anche senza tanta fiducia in un futuro migliore, poiché anche le tanto (da loro stesse) decantate associazioni di consumatori non hanno MAI portato all’attenzione della massa questo aspetto, il che può far pensare che forse così utili non sono… Buona televisione a tutti…