Digitale terrestre, un italiano su tre è (quasi) pronto
Gli italiani ancora non si sono perfettamente adeguati al nuovo sistema
del digitale terrestre. Poco più di uno su tre, infatti, ha acquistato
il decoder esterno o un nuovo apparecchio televisivo per ricevere il
segnale. Certo, il ritardo si accumula prevalentemente nelle zone in
cui lo switch off ancora non è avvenuto. E tuttavia lo scarto non è
così largo come ci si aspetterebbe: anche nelle aree già interessate
dal passaggio la percentuale di chi ha già fatto l’acquisto è inferiore
al 50%.
Chi si è attivato verso la nuova tecnologia lo ha fatto soprattutto
nell’ultimo anno, e ha optato per un passaggio morbido: la maggioranza
ha infatti privilegiato la tecnologia zapper, quella cioè che amplia il
parco canali disponibili senza includere tra questi i canali a
pagamento.
Non ci sono stati particolari problemi nell’utilizzo
dei nuovi strumenti: chi ha installato l’apparecchio dichiara di averlo
fatto con notevole facilità, senza ricorrere all’ausilio di un tecnico.
Certamente ha aiutato il fatto di non dovere acquistare una nuova
antenna o un nuovo televisore, come ha dichiarato la maggioranza degli
intervistati.
Le abitudini di consumo, tuttavia, non sembrano avere subito grossi
stravolgimenti: solo la metà di coloro che dispongono del digitale
terrestre dichiara di utilizzarlo abitualmente o con una certa
frequenza, e ciò avviene soprattutto nelle aree già protagoniste dello
switch off. Del resto, rispetto alle aspettative maturate nel passato
il giudizio sul nuovo sistema è moderatamente positivo, senza cioè
particolare enfasi: se più di un cittadino su tre si reputa
soddisfatto, oltre la metà dei fruitori dichiara di sentirsi
indifferente o, in una percentuale minore, deluso. Evidentemente la
qualità della visione – quasi unanimemente giudicata superiore rispetto
a quella del vecchio sistema – non ha rappresentato un incentivo
decisivo alla modifica delle proprie abitudini e alla formulazione
della propria opinione in merito.
Certo, la scelta di puntare prevalentemente sull’ampliamento
dell’offerta in chiaro, senza includere dunque la maggiore varietà di
opzioni rappresentata dai canali a pagamento, può avere limitato la
percezione dei vantaggi connessi all’utilizzo della nuova tecnologia.
La quale, tuttavia, ha comportato qualche problema di ricezione: più
della metà degli intervistati – prevalentemente nelle zone non
interessate dallo switch off – ha dichiarato infatti di avere
sperimentato delle difficoltà nel sintonizzarsi su determinati canali.
A tale proposito, le maggiori difficoltà sono sorte con il segnale
delle reti Rai, molto meno con quelle di Mediaset.