Dire «vaffa» al vicino di casa può costare caro
La parola «vaffa» non perde la sua valenza dispregiativa dell’onore
nella vita di relazione quotidiana tra vicini di casa. Pertanto, benché
sia ormai di uso comune e normalmente tollerata in diversi contesti,
resta un reato suscettibile di denuncia nei rapporti di vicinato.
Alla base il rispetto tra conviventi
Questi
ultimi, spiega la Corte Suprema in una sentenza di oggi, devono essere
improntati ad un maggiore rispetto reciproco tra le persone perchè
altrimenti inducono ad una impossibilità di convivenza che invece è
necessitata dalla quotidiana relazione nascente dal fatto abitativo e
che deve essere sempre garantita.
Fattispecie
Sulla base del bene primario
del quieto vivere in comune e probabilmente sull’onda dei tragici
eventi di cronaca degli ultimi anni che hanno toccato rapporti tra
vicini, i giudici ermellini hanno accolto il ricorso della procura di
Ancona presentato contro l’assoluzione decisa dal Giudice di Pace sulle
vicende di un cittadino che aveva proferito un liberatorio «vaffa» nei
confronti di un vicino di casa.