Diritto al risarcimento per infortunio negato al lavoratore imprudente
Il lavoratore qualora s’infortuni non sempre ha diritto al risarcimento. Infatti, questo gli è negato nel caso in cui l’infortunio sia dipeso da un suo comportamento avventato ed imprevedibile. A questa conclusione è giunta la Corte
di Cassazione con la sentenza n. 25 del 5 gennaio 2010, con cui ha
respinto il ricorso di un lavoratore che si era avvicinato
in maniera imprudente ad un collega che manovrava un macchinario pericoloso,
riportando lesioni personali. Gli Ermellini hanno spiegato che non esiste la responsabilità dell’azienda, del
manovratore della macchina e dell’assicurazione, per cui “con riguardo
all’esercizio di attività pericolosa, anche nell’ipotesi in cui
l’esercente non abbia adottato tutte le misure idonee ad evitare il
danno, in tal modo realizzando una situazione astrattamente idonea a
fondare una sua responsabilità, la sua causa efficiente sopravvenuta,
che abbia i requisiti del caso fortuito e sia idonea – secondo
l’apprezzamento del giudice di merito, incensurabile in sede di
legittimità in presenza di congrua motivazione – a causare da sola
l’evento, recide il nesso eziologico tra quest’ultimo e l’attività
pericolosa, producendo effetti liberatori, e ciò anche quando sia
attribuibile al fatto di un terzo o del danneggiato stesso”.