Disoccupati al top dal 2004: sono l’8,7% Fra i giovani il tasso è al 24,7%
cresciuto all’8,7% dall’8,4% di settembre. Lo comunica l’Istat,
aggiungendo che si tratta del valore più alto dall’inizio delle serie
storiche mensili, ovvero dal gennaio 2004.
di stagnazione economica, elevata disoccupazione e fragilità
dei conti pubblici. Una larga parte delle generazioni più giovani
rischia di passare dalla precarietà all’esclusione dal lavoro. Il
governo tira a campare, si aggrappa a un equilibrio di sottoccupazione,
mentre il Paese ha sempre più bisogno di una stagione di riforme
condivise per la crescita e il lavoro», afferma Stefano Fassina, della
segreteria del Partito Democratico, responsabile Economia e Lavoro.
Paese è sempre più grave. Il governo non può più far
finta di niente, o corre ai ripari immediatamente o, altrimenti, non
sarà più possibile salvare l’Italia dal disastro». dice, in una nota, il
vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera, Antonio Borghesi.
«Il quadro che fornisce oggi l’Istat è drammatico. È la fotografia di
una società in fase di decadenza – aggiunge Borghesi – Disoccupazione
giovanile in salita, aumento degli inattivi dovuto allo scoraggiamento e
alla rinuncia della ricerca di un impiego: sono segnali allarmanti, che
si vanno ad aggiungere a dati di per sè gravissimi: si sono già persi
600 mila posti di lavoro e si ha la certezza che se ne perderanno altri
550 mila. Tutto questo non accennerà a rientrare se il governo non
interviene immediatamente con un pacchetto di riforme per la crescita».