Disoccupati ancora in rivolta, per il ‘diritto al lavoro’
Ancora proteste dei disoccupati a Napoli che anche oggi ha
fatto i conti con slogan, urla, minacce. Il tutto nel pieno centro
della città. Otto le persone identificate e poi denunciate in stato di
libertà: sono tutti senza lavoro. Prima un blitz ad una manifestazione
del Pdl, poi il presidio lungo la centrale via Roma. Poi ancora,
disoccupati sulle impalcature nella storica Galleria Umberto e proteste
davanti alla Questura.
Prima ancora, nella notte, una ventina
di persone, quasi tutte incappucciate, avevano bloccato la strada che
accede alla discarica di Chiaiano, via Cupa del Cane. Gli incappucciati
hanno ribaltato un’automobile, hanno occupato la sede stradale con dei
copertoni che hanno poi anche cercato di incendiare con dei fumogeni.
Per
la Digos, quanto accaduto alla periferia di Napoli, nulla c’entra con
quello che si è verificato oggi. A Chiaiano è andata in scena la
consueta protesta contro la discarica; oggi è stata la volta dei
disoccupati. Intanto Napoli, i cittadini e i turisti assistono e
subiscono tutto ciò.
Lunedì i disoccupati incontreranno il
prefetto di Napoli: il che potrebbe far scattare una sorta di «tregua»,
almeno in questo fine settimana. Ma, intanto, dopo le violenze di ieri
– un autobus incendiato, gesto rivendicato all’ANSA da un uomo che si è
definito disoccupato, cortei, blocchi, blitz in una sede del Pdl – oggi
il copione in parte si è ripetuto.
I disoccupati se la sono
presa con una manifestazione elettorale del Pdl, in corso al Teatro
Augusteo di Napoli. Un gruppo di loro sono entrati nel Teatro, «per
avere un incontro con qualche esponente del Pdl».
Dopo
l’intervento della Digos e della polizia, la protesta ha cambiato
«palco» e si è spostata lungo via Roma. Per ore i senza lavoro sono
rimasti lì e hanno urlato le «loro ragioni».
«Abbiamo seguito
anni di formazione – ha detto Paola, del Coordinamento lotta per il
lavoro – siamo preparati ad affrontare lavori nel settore
dell’ambiente. Il progetto «Isola» che ci ha formati sta finendo e non
abbiamo ancora risposte. Vogliamo la formazione di un’Agenzia regionale
che è prevista dalla legge Biagi e che ci potrebbe consentire di non
farci scavalcare da altri, nel caso ci fosse possibilità di un posto di
lavoro.
Vogliamo incontrare il sottosegretario Viespoli, gli
assessori competenti». C’è chi, durante la protesta, è salito sulle
impalcature della Galleria Umberto I esponendo i diversi striscioni
delle sigle – da Udo a a Salario sociale – e chi, quando ha saputo che
otto «compagni» erano stati fermati, ha iniziato a protestare davanti
alla sede della Questura.
Le otto persone denunciate in stato
di libertà per resistenza a pubblico ufficiale, come confermato dalla
Digos, appartengono tutti alla sigla «Banchi Nuovi». Ora il timore è
che le proteste continuino. Del resto i disoccupati anche oggi lo hanno
ribadito: «Per noi non c’è tregua, siamo pronti ad entrare in azione in
tutta la città ».