DISOCCUPATI – LA SVIZZERA VI ASPETTA A BRACCIA APERTE
I dati Eurostat diffusi a fine aprile certificano il triste primato del Sud, in particolare di Calabria e Campania.
La Calabria, col 22,9%, si conferma anche nel 2015 la regione col tasso di disoccupazione più alto d’Italia (nel 2014 lo era col 23,4%) contro una media Ue del 9,4% e nazionale dell’11,9%.
Per la disoccupazione di lunga durata, la maglia nera spetta alla Campania, col 68,5% (lo scorso anno era la Sicilia col 69,3%), contro una media Ue del 48,3% e nazionale del 58,1%.
Eppure, basta spostarsi un poco per trovare uno scenario completamente diverso. Un mondo ‘capovolto’ pronto ad accogliere le forze sane del Sud alla ricerca di lavoro. E’ vero: nella vicina Svizzera le imprese cercano personale disperatamente. I quotidiani che hanno dato la notizia nei giorni scorsi, a riprova di questa situazione citano indicatori ufficiali quale ad esempio l’indice Adecco, cresciuto del 10% nel primo trimestre a 118 punti, dato record.
In Svizzera, leggiamo ad esempio su Italia Oggi, «le offerte di impiego sono aumentate in tutte le regioni e per tutte le professioni. Secondo gli esperti, l’evoluzione è troppo marcata per essere dovuta solo all’abituale ripresa primaverile. Il balzo nel primo trimestre dell’anno è stato particolarmente marcato nella Svizzera centrale (+24%) e nel Nordovest (+18%) del paese. Più moderata l’evoluzione nella regione di Zurigo (+8%), nella Svizzera orientale (+7%) e sull’arco lemanico (+6%). Il Ticino non è stato considerato nell’inchiesta. La ricerca di manodopera è particolarmente forte nel settore alberghiero e della ristorazione (+20%), così come per le professioni d’ufficio e amministrative (+19%). Anche la domanda per quadri e dirigenti è aumentata in modo deciso (+18%)».
«Piange il cuore – commenta Angelo Pisani, presidente di noiconsumatori.it – dover dire ai nostri ragazzi di emigrare per trovare lavoro, ma per molti di loro è attualmente una soluzione da indicare, magari anche inb Svizzera, se questo significa assicurare loro quello che il nostro Paese non ha saputo dare: la dignità del lavoro». «Diverso – ragiona Pisani – dovrà essere lo scenario di lungo periodo, se la Politica, tanto quella nazionale, ma soprattutto gli Enti Locali, smetterà di abbandonare al proprio destino il Mezzogiorno, privando gli italiani di un futuro nella loro terra. Ed è in questa direzione che dobbiamo impegnarci tutti».