Disoccupazione ai massimi dal 2004
ROMA
Continua a salire il tasso di disoccupazione. A gennaio si
colloca all’8,6%, ai massimi dal gennaio 2004 (all’8,3%), con una
variazione congiunturale sostanzialmente nulla, ma in crescita di 1,3
punti percentuali rispetto a gennaio 2009. Lo comunica l’Istat, nella
stima provvisoria di occupati e disoccupati a gennaio, spiegando che
per il quarto mese consecutivo il numero dei disoccupati oltrepassa la
soglia dei 2 milioni (sono 2 milioni 144mila unità), in crescita dello
0,2% (+5mila unità) rispetto a dicembre 2009 e del 18,5% rispetto a
gennaio 2009 (+334mila unità). Pesante il dato della disoccupazione
giovanile che si colloca al 26,8%, un dato oltre 3 volte più elevato di
quello della disoccupazione complessiva. Il tasso di disoccupazione
giovanile cresce di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e
di 2,6 punti percentuali su base annua.
A crescere è soprattutto
la disoccupazione maschile che raggiunge, a gennaio, un livello pari a
1 milione 147 mila unità, in aumento del 2,1% (+23 mila unità) rispetto
al mese precedente e del 27,2 per cento (+245 mila unità) rispetto allo
stesso mese dell`anno precedente. Il numero di donne disoccupate è pari
a 997 mila unità, con una riduzione dell`1,9 per cento rispetto
dicembre (-19 mila unità), a fronte di un aumento del 9,8 per cento
rispetto a gennaio 2009 (+89 mila unità). Il tasso di disoccupazione
maschile è uguale al 7,7 per cento, in crescita sia rispetto dicembre
(+0,2 punti percentuali) sia rispetto a gennaio 2009 (+1,7 pun-ti
percentuali).
Il tasso di disoccupazione femminile è pari al
9,8 per cento, in diminuzione rispetto dicembre (-0,2 punti
percentuali) ma in aumento rispetto al mese di gennaio 2009 (+0,8 punti
percentuali). Quanto al numero di inattivi (di età compresa tra 15 e 64
anni), a gennaio, è pari a 14 milioni 871 mila unità, con un aumento
dello 0,2 per cento (+28 mila unità) rispetto a dicembre 2009 e
dell`1,2 per cento (+172 mila unità) rispetto a gennaio 2009. Il tasso
di inattività è pari al 37,7 per cento (invariato rispetto al mese
precedente e in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto a gennaio
2009). Gli uomini inattivi sono pari, a gennaio, a 5 milioni 194 mila
unità, stabili rispetto al mese precedente, ma in aumento su base annua
dell`1,7 per cento (pari a +86 mila unità).
Le donne inattive
sono 9 milioni 677 mila, con un aumento congiunturale dello 0,3 per
cento (+30 mila unità) e tendenziale dello 0,9 per cento (+86 mila
unità). La quota delle donne inattive – spiega l’Istat – è sempre
superiore a quella degli uomini: sono circa cinque ogni dieci quelle
inattive. Il numero di occupati a gennaio 2010 è pari a 22 milioni 904
mila unità (dati destagionalizzati), sostanzialmente invariato rispetto
a dicembre e inferiore dell`1,3 per cento (-307 mila unità) rispetto a
gennaio 2009. Il tasso di occupazione è pari al 57,0 per cento
(inferiore, rispetto a dicembre, di 0,1 punti percentuali e di un punto
rispetto a gennaio 2009).
L’occupazione maschile a gennaio 2010
è pari a 13 milioni 677 mila, più bas-sa dello 0,1 per cento rispetto
al mese precedente (-18 mila unità) e dell`1,9 per cento (-260 mila
unità) rispetto al corrispondente mese dell`anno prece-dente.
L`occupazione femminile è pari a 9 milioni 228 mila unità, con un
au-mento rispetto a dicembre dello 0,1 per cento (+8 mila unità) e una
riduzione dello 0,5 per cento (-47 mila unità) rispetto a gennaio 2009.
Il tasso di occupazione maschile risulta pari al 67,9 per cento,
registrando una riduzione di 0,2 punti percentuali nell`ultimo mese e
di 1,6 punti percentuali negli ultimi dodici mesi. Il tasso di
occupazione femminile a gennaio è pari al 46,2 per cento, invariato
rispetto a dicembre e in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto
a gennaio 2009.