Disoccupazione e cig la crisi non si ferma
La strigliata del superbanchiere. E la doccia gelata. L’Eurotower tuona
contro le banche. E l’Inps tira fuori dai cassetti un milione di
assegni per la disoccupazione. Della serie: la crisi dentro e fuori
casa. E così Trichet strattona gli istituti di credito. Fate il vostro
mestiere. Date credito alle imprese, dice. Il timoniere della Bce
scuote le coscienze. E raffredda gli entusiasmi. Non vi fate illusioni:
la crisi non è ancora finita. E poi giù un’altra secchiata di acqua
gelida: «Nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore indebolimento dei
flussi di credito verso le aziende». In Italia, invece, Antonio
Mastropasqua, presidente e commissario straordinario dell’Inps diffonde
cifre infuocate: cassa integrazione alle stelle e balzo in avanti delle
domande di disoccupazione cresciute tra inizio agosto 2008 e fine
luglio 2009, del 52,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno
precedente. Della serie, l’uscita dal tunnel non è proprio dietro
l’angolo. Per il numero uno della Banca centrale europea la ripresa è
«molto graduale». Unica vera certezza: il 2009 «sarà un anno
estremamente negativo», nonostante i primi «segnali di stabilizzazione
dell’economia». Dunque, «non è il momento di compiacersi di nulla.
Stiamo riprendendo la strada giusta, ma dobbiamo restare cauti e
attenti», è il suo invito. E lo rivolge anche ai governi europei, ai
quali – alla vigilia dell’Ecofin informale di Goteborg dell’1 e 2
ottobre – ricorda come «non sia ancora il momento per le exit
strategy», anche sul fronte dei conti pubblici, per risanare i quali
bisognerà attendere la ripresa. Ripresa che «per molti Paesi della zona
euro arriverà nel 2011», mentre «per altri – sottolinea il numero uno
dell’Eurotower – ci sono maggiori difficoltà, dovute ad esempio ad un
elevato debito pubblico». Intanto, assicura che la Bce la sua strategia
di uscita dalle misure non-standard per rafforzare il credito l’ha già
preparata ed «è pronta ad entrare in azione al momento giusto». E
ribadisce come «l’attuale livello dei tassi di interesse della Bce sia
appropriato alla situazione economica e finanziaria». La preoccupazione
principale del numero uno della Bce rimane proprio quella legata al
funzionamento del credito. Anche se la situazione è migliorata: «Il 77%
della domanda di prestiti nell’ultimo periodo ha avuto esito positivo
da parte delle banche – spiega Trichet dati alla mano – e solo nel 12%
dei casi la risposta delle banche è stata no. Questo vuol dire che
l’erogazione del credito tutto sommato funziona» ed è principalmente
legata – prosegue – al fatto che la crescita dell’economia è diminuita
moltissimo e dunque la domanda è molto meno dinamica rispetto al
passato. Ciò non toglie che i gruppi bancari hanno la loro
responsabilità: Il nostro messaggio alle banche – ripete il presidente
della Bce – è sempre lo stesso: fate il vostro lavoro per finanziare
l’economia reale e soprattutto le piccole imprese. Quello che stiamo
facendo non lo facciamo per i vostri begli occhi, ma perché riusciate a
svolgere il mestiere che vi compete, quello di fornire prestiti a
famiglie e imprese. È per questo – conclude Trichet – che continuiamo a
dire alle banche che se hanno bisogno di più capitali devono utilizzare
quanto accantonato dai vari governi. E finora solo il 55% del capitale
messo da parte per le ricapitalizzazioni è stato utilizzato, il 45%
no». Tornando alle cifre nere dell’Inps la cig ordinaria è a quota
+409%, la straordinaria +86%. Poi l’istituto precisa che il numero dei
beneficiari del sussidio di disoccupazione ad aprile 2009 è di 450mila
soggetti. A marzo erano più di 460mila. E aggiunge che per il 2010 è
atteso «un risultato di esercizio positivo per 3 miliardi e un avanzo
finanziario superiore ai 4,5 miliardi». Poi avverte: nel 2010 salirà
del 50% il numero di chi matura il diritto alla pensione.