Disoccupazione in aumento al 7,4% mai così male dal ’94
Cresce la disoccupazione in italia, mentre il governo oggi vara la manovra economica per il 2010.
È di circa 3 miliardi di euro il valore della Finanziaria all’esame in questo momento del Consiglio dei ministri e presentata ieri a sindacati e imprese. È quanto si apprende da fonti vicine al governo.
Migliorano i dati del pil dell’Italia nelle previsioni contenute
nella Relazione previsionale e programmatica. Il pil – secondo quanto
si è appreso – segnerà quest’anno una contrazione del 4,8%, contro una
stima negativa per il 5,2% del Dpef, mentre nel prossimo anno lo spunto
della ripresa segnerà una crescita dello 0,7% (contro lo 0,5% previsto
dal Dpef).
Bersani: «Sembra che a non far nulla si venga premiati. Siamo di
fronte ad una finanziaria light, che non farà nulla e che pare vada
bene così». Lo ha detto da Palermo Pierluigi Bersani, candidato alla
segreteria del Pd. Per Bersani c’è il rischio «di un periodo di
stagnazione lungo» e a soffrire «di una crisi drammatica è il
Mezzogiorno. Rapinare di risorse il Sud è stato un atto irresponsabile».
Disoccupati in crescita in Italia. Il tasso di senza lavoro del
secondo trimestre è stato pari al 7,4%, in crescita rispetto al 6,7%
dei tre mesi precedenti. E’ il livello più alto dal primo
trimestre2006. L’occupazione del secondo trimestre del 2009 è diminuita
poi dell’1,6% rispetto al 2008 registrando un calo di 378mila unità,
dato peggiore dal secondo trimestre 1994. Lo comunica l’Istat spiegando
che rispetto al primo trimestre in termini destagionalizzati il calo è
dello 0,3% (-58mila unità).
L’Istat segnala che il tasso di occupazione nel secondo trimestre è sceso al 57,9% dal 59,2% del
secondo trimestre 2008. Il numero delle persone in cerca di occupazione
è salito a un milione 841 mila unità (+137 mila) pari al +8,1% rispetto
al secondo trimestre 2008. Rispetto alla caduta dell’occupazione e alla
crescita più contenuta della disoccupazione l’Istat segnala un
incremento sensibile dell’inattività con 434 mila unità in più (+3%)
concentrato nelle regioni meridionali. La crescita contenuta del tasso
di disoccupazione quindi – spiegano i tecnici Istat – è dovuta in gran
parte a fenomeni di scoraggiamento e quindi alla mancata ricerca di
lavoro di molte donne e al ritardato ingresso dei giovani nel mercato.
I posti di lavoro – segnala l’Istat – sono stati perduti soprattutto
nel Mezzogiorno (271 mila sui 378 mila complessivi) mentre il nord ha
perso 117 mila occupati e il centro appena diecimila. Le persone in
cerca di occupazione sono invece aumentate prevalentemente al nord (149
mila) mentre il Mezzogiorno ne ha perse 27 mila. Ciò è dovuto alla
riduzione degli inattivi concentrata nel Mezzogiorno. Al sud infatti le
forze di lavoro si sono ridotte di 298 mila unità a fronte del calo
complessivo di 241 mila unità. Il tasso di disoccupazione totale sale
al 7,4% con differenze significative tra nord (5%), centro (6,7%) e
Mezzogiorno (12%).
L’Istat segnala anche che la caduta della occupazione è dovuta
in gran parte al calo della componente italiana (-399 mila occupati
maschi e +163 mila occupate donne) mentre prosegue la crescita
dell’occupazione degli stranieri (+89 mila unità maschi e +95 mila
unità femmine).