Disoccupazione in continuo aumento, occupazione calata di 204 mila posti in soli tre mesi!
Gli occupati in Italia sono diminuiti nel
primo trimestre di 204mila unità (-0,9%) rispetto allo stesso periodo
del 2008. Lo rileva l’Istat, segnalando che il tasso di disoccupazione
in Italia è salito al 7,9% (+0,9 punti rispetto al primo trimestre
2008), il più alto dal 2005. Il dato risente del calo di occupazione di
426mila italiani e dell’aumento di occupazione per 222mila stranieri.
E’ il primo calo dell’occupazione in Italia dopo 14 anni ed è il Mezzogiorno a perdere la maggior parte dei posti (-114mila).
Un “premio occupazione”, cioè un incentivo ad hoc, per le
aziende che decidono di non ricorrere alla cassa integrazione per i
lavoratori o che riammettono i cassintegrati nell’azienda stessa. È
l’obiettivo da inserire in un nuovo pacchetto anticrisi a cui sta
lavorando il governo. Lo ha annunciato il ministro del Welfare Maurizio
Sacconi.
Il dato sulla disoccupazione, ha aggiunto Sacconi, «rappresenta, nelle
condizioni date, un dato inferiore rispetto a ciò che potevamo temere».
Questo significa, ha sottolineato Sacconi, «anche il fatto che funziona
il mantenimento diffuso del rapporto di lavoro attraverso i contratti
di solidarietà a la cassa integrazione».
Intanto il Fondo monetario internazionale potrebbe rivedere al rialzo
nel 2010 le stime di crescita dell’economia mondiale. Lo ha detto John
Lipsky, numero due del Fmi, ad una conferenza di imprenditori in
Turchia avvertendo, tuttavia, che è ancora presto per cantare vittoria
alla luce delle anomale condizioni finanziarie e della recessione
ancora in atto.
«Anche se gli ultimi dati mostrano che il deterioramento si è
attenuato, c’è ancora molta incertezza sui tempi e la velocità della
ripresa globale», afferma Lipsky nel suo intervento scritto. Il nuovo
rapporto del Fmi sarà presentato il 7 luglio a Washington. Nella
precedente edizione di aprile il Fondo aveva stimato una recessione
dell’economia mondiale dell’1,7% nel 2009, la peggiore del Dopoguerra,
seguita da una ripresa dell’1,9% l’anno prossimo.