In precedenza l’aula aveva dato il via libera, con 459 voti a favore, alla fiducia posta dal governo sul ddl di conversione del decreto legge sulla semplificazione fiscale. Settantuno i deputati contrari, 10 gli astenuti.
Angelino Alfano ha espresso soddisfazione per il fatto che il governo abbia adottato un odg del Pdl che prevede che l’Imu sulla prima casa sia una tassa una tantum. “Il governo – ha riferito il segretario del Pdl – si è impegnato a trovare altre risorse per fare sì che l’Imu nel 2013 non ci sia più. Crediamo che la casa sia un patrimonio sacro delle famiglie. Prima abbiamo chiesto la rateizzazione dell’imposta e dopo abbiamo chiesto che l’Imu sia una tassa una tantum: aiuteremo il governo a reperire le risorse alternative”.
Mentre per il Pd ”è molto positivo che il governo abbia accolto il nostro ordine del giorno per introdurre agevolazioni sul pagamento dell’Imu per la prima casa per chi ha un mutuo”. E’ quanto afferma Rosa De Pasquale, commentando l’approvazione del suo odg. Secondo De Pasquale si tratta di una ”sacrosanta misura che avrà effettivi positivi, specie per le nuove generazioni. Auspichiamo che già nel corso dell’esame della delega fiscale al Senato il governo onori l’impegno preso oggi alla Camera”.
A bocciare invece senza appello il provvedimento è il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro. Sul dl fisco “critichiamo il metodo e il merito”, a partire dall’Imu “che viene fatta pagare agli ospizi, ai terremotati, agli alluvionati, mentre come al solito si salvano da questa mannaia fondazioni bancarie e speculatori finanziari. Di questo governo noi non contestiamo la sobrietà, ma una politica che preserva gli interessi forti e salassa le fasce più deboli, i poveri Cristi che non ce la fanno più”.
Intanto, intervenendo questa mattina alla cerimonia di insediamento del nuovo presidente del Consiglio di Stato, Giancarlo Coraggio, il premier Mario Monti ha detto che i tempi e i modi dell’azione amministrativa, ”possono incidere sulla competitività del Paese, la burocrazia può rappresentare un freno allo sviluppo e alla crescita”. ”Il potere pubblico – ha affermato il presidente del Consiglio – deve agire con qualità, rapidità, indipendenza e proporzionalità”. In questo quadro, il Consiglio di Stato e i tribunali amministrativi regionali ”assumono un rilievo centrale”.
”L’intero sistema della giustizia amministrativa – ha poi aggiunto – saprà tener fede al suo statuto di indipendenza e affrontare con determinazione e lungimiranza le nuove sfide per assecondare e promuovere quei processi di riforma che, soprattutto in questo momento, il nostro Paese esige”.