Dl Omnibus, passa fiducia alla Camera
La Camera vota la fiducia al decreto omnibus con 313 sì e 291 no e due astenuti. Il decreto prevede Stop alle centrali nucleari e al referendum; aumento delle tasse sulla benzina per finanziare la Cultura; nuovo ruolo per la Cassa Depositi e Prestiti per difendere le aziende italiane dalle scalate straniere; Risorse per Pompei; proroga del divieto dell’incrocio tra Tv e giornali. Sono queste le principali norme contenute del decreto omnibus, su cui il governo ha ottenuto la fiducia.
Riguardo al nucleare il decreto inizialmente prevedeva una moratoria di un anno del programma nucleare, ma un emendamento del governo approvato in Senato abroga tutte le norme che riguardano la realizzazione di impianti nucleari decise con la legge 99 del 2009. Il decreto stabilisce che tra un anno il Governo vari una Strategia energetica nazionale, nella quale non é esclusa l’opzione nucleare. L’emendamento eviterebbe il referendum del 12 giugno e secondo l’opposizione differisce a tempi migliori una scelta sul nucleare che altrimenti sarebbe preclusa dalla vittoria del “no” nelle urne.
“Nonostante il testo della normativa sia passato alla Camera con il voto di fiducia riteniamo che i cittadini abbiano il diritto di pronunciarsi con il referendum – commenta l’avvocato Angelo Pisani, Presidente dell’associazione NoiConsumatori -. La legge fatta passare dal Governo infatti nei commi 1 e 8 non esclude la realizzazione di centrali che può avvenire per volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri. In base a ciò riteniamo fondamentale il referendum che dà la facoltà ai cittadini di esprimere la propria opinione che non deve e non può essere ‘insabbiata’ dal Governo. E’ inconcepibile cercare di svuotare il significato del referendum, strumento fondamentale per le scelte dei cittadini! Il popolo italiano non può essere privato del suo diritto alla libertà di voto e dei principi democratici”. “Inoltre ricordiamo che – continua Pisani – il decreto prevede più fondi alla Cultura ma i soldi verranno ricavati dall’aumento dell’accisa che causerà enormi ricadute sui costi diretti per i carburanti con conseguenze consistenti sul tasso d’inflazione. Il Governo prende in giro i cittadini speculando sui loro portafogli già messi a dura prova dall’aumento dei prezzi della benzina, dell’energia, dei mutui e dei beni di prima necessità. Il Governo chiede agli italiani ulteriori sacrifici – conclude Pisani – ma di fatto non ha varato alcuna soluzione concreta in grado di sostenere ed aiutare le tante famiglie che a causa della profonda crisi economica e della disoccupazione non ce la fanno nemmeno ad arrivare a fine mese!”