Donne senza diritti: possono essere stuprate dai mariti Afghanistan, l’Onu contro la legge
Una
legge, secondo un’agenzia dell’Onu, legalizza lo stupro all’interno del
matrimonio e vieta alle donne di uscire di casa senza il permesso del marito.
L’Onu si oppone a questa tortura fisica e morale.
La legge, che regola il diritto di famiglia per la
comunità sciita, «è peggiore rispetto a quelle dei taleban», ha tuonato Humaira
Namati, membro del Parlamento afghano. Il documento non è stato ancora
pubblicato – scrive il giornale inglese – ma, secondo il fondo di sviluppo
delle Nazioni Unite per le donne, contiene articoli che legalizzano di fatto lo
stupro del marito nei confronti della moglie in quanto vieta a quest’ultima di
rifiutarsi di avere rapporti sessuali con lui. Inoltre vieta alle donne di
uscire di casa, sia per cercare lavoro che per andare dal medico, senza il
permesso del coniuge.
La Costituzione afghana – sottolinea il Guardian –
consente agli sciiti, che rappresentano circa il 10% della popolazione, di
avere un diritto di famiglia separato, basato sulla loro giurisprudenza
tradizionale. Ma sia la Costituzione che diversi trattati internazionali
firmati dall’Afghanistan garantiscono pari diritti alle donne.
A suscitare clamore è stato anche il fatto che questa
legge, fortemente discriminante nei confronti delle donne, garantisce la
custodia dei figli esclusivamente ai padre e ai nonni. Molte donne, deputate
afghane, hanno lamentato che la legge sia passata con una insolita rapidità e
scarso dibattito. Il provvedimento è stato firmato da Karzai questo mese, ma c’è
molta confusione sul contenuto completo della documento, ottenuto dagli
attivisti per i diritti umani solo con grandi difficoltà.
Claudia Petruccelli