Dramma rifiuti, in campo i vescovi «E’ l’ora della solidarietà, per anni il Nord ha usato il Sud come discarica»
Il problema dei rifiuti a Napoli «è una questione nazionale» e per questo è venuto il momento che si attivi «la solidarietà dell’Italia settentrionale, che per decenni ha utilizzato non poche regioni meridionali per lo smaltimento dei rifiuti» mentre è urgente uscire da «logiche corporative o micro-settoriali».
Il monito. È questo il monito lanciato oggi in una nota dal Sir, l’agenzia stampa della Conferenza episcopale, che suona come chiara risposta alle polemiche e agli ostacoli avanzati dalla Lega e in particolare dal ministro Calderoli. «L’immondizia straripa. E non è una metafora» si legge nel testo, «dunque è tempo di soluzioni, al di là delle promesse, degli slogan, delle campagne elettorali. Che sono finite, anche se in realtà siamo sempre in campagna elettorale, un modo per scansare le responsabilità. Non possiamo però permettercelo oltre.
Con due premesse – si afferma nella nota – la prima è che, quando si supera un certo livello di intromissioni di interessi, di tutti i generi e, in particolare, di quelli in senso lato malavitosi nelle politiche pubbliche, non solo una città, ma un intero sistema-Paese rischia il declassamento e il degrado».
«Tanto più in tempi di crisi – si spiega – quando non possiamo più finanziare a debito, cioè scaricare in avanti le nostre magagne. I conti non tornano e tutto si corrompe. Sono costi che nessuno si può permettere, in un mondo sempre più competitivo.
La seconda premessa, che naturalmente consegue, è che la questione napoletana è una questione nazionale». In questo senso «la vicenda dell’immondizia diventa una spia, un campanello d’allarme. Se non siamo in grado di affrontarla significa che siamo ormai avvitati nella spirale del degrado».
Il vertice. Molto si deciderà nel vertice di Governo previsto nel pomeriggio: Berlusconi tenterà di ammorbidire le posizioni dela Lega in vista del varo del decreto, giovedì, che potrebbe sbloccare il flusso dei rifiuti verso le discariche esterne alla provincia e alla regione.
Ma intanto a Napoli e in provincia continua l’emergenza.
Proteste a Chiaiano e Terzigno. Infatti c’è meno spazzatura in strada, ma continuano le proteste. Ieri a manifestare non sono stati, però, i teppisti che nei giorni scorsi hanno bloccato il traffico, sparso i rifiuti in strada e rivoltato i cassonetti per chiedere la rimozione dei cumuli, ma i cittadini e i comitati antidiscarica a Chiaiano e a Terzigno e venti lavoratori dell’ex bacino 5 e i disoccupati bros nel centro della città. La situazione, quindi, resta esplosiva.
Ieri a terra c’erano in città 1560 tonnellate di spazzatura a fronte delle 1720 di domenica. E questo significa che i mezzi dell’Asia stanno continuando senza sosta a raccogliere la spazzatura per portarla agli impianti Stir e ai siti di trasferenza.