DROGA, PROSTITUZIONE, CONTRABBANDO DI SIGARETTE – ARRIVANO I DATI ISTAT SUI CONSUMI ILLEGALI DEGLI ITALIANI
Nel 2013 la spesa delle famiglie italiane per prodotti e servizi illegali è stata di 18,4 miliardi di euro. Il dato, fornito dall’ultimo rapporto Istat, si mostra in crescita rispetto agli anni
precedenti e rappresenta l’1,9% dei consumi totali.
4 miliardi spesi per droghe, quasi 4
per la prostituzione, quasi mezzo miliardo per sigarette di contrabbando. Si tratta naturalmente di stime, visto che non è possibile testare e misurare compiutamente il livello di simili acquisti, che avvengono nell’ombra e nella totale illegalità.
A fronte di questi risultati c’è chi, come alcune associazioni, propone addirittura di imporre una tassazione ad attività come la prostituzione per rimpinguare i bilanci dell’erario. Una vecchia storia, che periodicamente si ripropone, anche sul modello di quei Paesi dove la tassa sulle “belle di notte” è già in vigore. «Se ai 18 miliardi di droga e prostituzione applicassimo la percentuale 22 dell’Iva – ragionano alcuni – per lo Stato sarebbero quasi 4 miliardi di introiti».
«Abbiamo già avuto modo di ribadire, e lo facciamo anche questa volta – obietta il presidente di NOI CONSUMATORI Angelo Pisani – che non è tassando i redditi illegali che si possono offrire ai cittadini riduzioni sui carichi fiscali. Al contrario, è proprio perseguendo le illegalità in maniera efficiente e rigorosa che si imbocca la via di una maggiore equità fiscale. Senza contare il fatto – conclude netto Pisani – che uno Stato non può e non deve legalizzare fenomeni criminali, come la circolazione degli stupefacenti o la prostituzione, così ingenerando nei più giovani un calo di tenuta morale, proprio in un periodo storico di crisi e di generalizzato disorientamento».