E a Roma arrivano i sindaci della provincia: fermate le ruspe
Fermare le ruspe in Campania. È l’obiettivo di sindaci, comitati e migliaia di cittadini che stamane manifesteranno insieme a Roma, davanti alla presidenza del Consiglio, per chiedere al governo un provvedimento legislativo ad hoc e unirsi ai 150 che da giorni si sono incatenati a Palazzo Chigi, suscitando l’interesse dei politici: ieri si è fermato tra loro Marco Pannella, che si è fatto fotografare con la pettorina «Fermate le ruspe». Almeno 50 sono i pullman che si ritroveranno alle 6.30 del mattino nelle piazze principali dei comuni interessati alle demolizioni per raggiungere la capitale, dove alle 10 avrà inizio il corteo. «Vogliamo incontrare il premier Berlusconi – afferma Domenico Elefante, leader dei comitati area sud di Napoli e tra gli organizzatori della manifestazione – per renderlo partecipe del dramma sociale che, la ripresa delle demolizioni, provocherebbe non solo nella provincia di Napoli, ma anche nelle altre zone della Campania. Chiediamo pertanto un decreto che sospenda, in attesa che la Regione completi la nuova mappatura dei vincoli, gli abbattimenti relativi alle prime abitazioni». L’appello dei comitati è stato accolto appieno dai sindaci. Ieri mattina ai leader dei comitati sono giunte decine di adesioni: tra gli altri, ci saranno i primi cittadini di Gragnano, Casola di Napoli, Lettere, Pimonte, Sant’Antonio Abate, Santa Maria la Carità per l’area stabiese. Ma a Roma saranno presenti anche i sindaci di Pompei, Boscoreale, Terzigno, Bacoli, Pozzuoli, Monte di Procida, e ancora Barano, Casamicciola, Lacco Ameno e Procida. Solidarietà ai cittadini è stata espressa anche da Marco Galdi, sindaco di Cava dè Tirreni (Salerno) e da Enrico Martinelli, primo cittadino di San Cipriano d’Aversa (Caserta). A guidare il fronte delle fasce tricolori sarà tuttavia Domenico Peccerillo, di Casola di Napoli, comune dove sono 15 le ordinanze di abbattimento con sentenze passate in giudicato. «Spero che la nostra presenza al corteo – afferma il sindaco – possa dare maggiore incisività alla battaglia ingaggiata dai comitati per fermare le ruspe. Nel nostro territorio sono pochi gli abusi speculativi e nella maggior parte dei casi gli abbattimenti delle prossime settimane riguarderanno prime abitazioni. Il nostro auspicio dunque è che tutto ciò possa fermarsi, almeno per garantire il diritto alla casa previsto dalla Costituzione». In prima linea con i comitati c’è anche Domenico Auricchio, sindaco di Terzigno. «Sono molto fiducioso – dichiara l’esponente del Pdl – e, come già accaduto nel mio paese per quanto riguarda la mancata apertura della seconda discarica a Cava Vitiello, mi batterò ancora insieme ai cittadini per ottenere questo risultato, chiedendo l’intervento diretto del presidente del Consiglio». Ma c’è anche chi, in assenza del decreto bloccaruspe, minaccia le dimissioni. «Sono pronto a consegnare la fascia tricolore nelle mani del prefetto – afferma in un comunicato Giuseppe Dattilo, sindaco di Pimonte – a patto però che vadano a casa anche i consiglieri regionali e i deputati che, nelle ultime campagne elettorali, hanno rubato i voti ai cittadini garantendo l’approvazione di un provvedimento legislativo straordinario». Contrario invece il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio.