E-commerce e collezionismo: rischi e opportunità
Benché nell’immaginario collettivo il collezionismo
sia considerato alla stregua di un’attitudine infantile, non si tratta
affatto di un’attività semplice o riposante: per completare una
raccolta si deve andare spesso personalmente alle mostre specializzate, due o tre volte all’anno, a centinaia di chilometri da casa, o cercare tra le inserzioni delle riviste di settore.
Una
volta, i tempi per entrare in possesso di un pezzo, anche non
particolarmente raro, erano lunghissimi. Oggi le esigenze sono uguali
ma lo scenario è diverso: mi siedo dietro la mia scrivania, accendo il
pc, vado su eBay e digito sul motore di ricerca quel che mi serve. In
meno di un secondo ne trovo quattro, scelgo il migliore, pago con
paypal e, dopo tre giorni, lo ricevo direttamente a casa.
Lo shopping virtuale
Questa procedura si può ripetere per qualsiasi oggetto, dai testi universitari alle mozzarelle di bufala; si chiama e-commerce o commercio elettronico. Dal 2000 ad oggi, l’evoluzione di Internet ha dato una forte spinta alle attività di vendita on line.
I settori più gettonati sono:
– elettronica
– musica
– software
– libri
– abbigliamento
– turismo
– collezionismo.
Tra
le categorie che beneficiano maggiormente dello shopping virtuale ci
sono quelle di “nicchia”, che non dispongono di una rete di vendita
capillare sul territorio (es. antiquariato, modernariato ed usato in
genere).
E’ inoltre possibile acquistare, o creare da sé, pacchetti
vacanze spesso più vantaggiosi rispetto a quelli tradizionalmente
proposti, organizzando il proprio viaggio fin nei più piccoli
particolari (dal biglietto aereo al menù della cena) senza muoversi da
casa.
I siti
A parte le singole realtà,
costituite dai siti delle aziende che commercializzano direttamente i
loro prodotti, negli ultimi anni si è sviluppata la tendenza a creare
dei grossi contenitori che raggruppano innumerevoli marchi proponendoli
sulla base di criteri di ricerca molto differenti tra loro, scegliendo
il più economico tra quelli proposti dai vari rivenditori, quello più
vicino a casa (per chi preferisce ritirarlo direttamente) o
privilegiare chi offre la possibilità dell’ acquisto rateale.
La parte del leone spetta ad eBay
che, ormai, quasi monopolizza il mercato dell’e-commerce. Nato come
sito di aste on-line per privati, è oggi utilizzato in prevalenza
(almeno considerando i volumi di vendita) da operatori professionali
che vendono la merce a prezzo fisso.
Vi si può trovare realmente di tutto ed accedere una volta iscritti, all’intera rete mondiale del colosso americano.
Rischi
Alla luce di questi dati, sembrerebbe che la vendita on-line presenti solo vantaggi, ma non è così.
In primo luogo c’è il rischio che la merce venga smarrita o danneggiata durante
il trasporto, eventualità di fronte alla quale l’acquirente non è
generalmente tutelato, in quanto, secondo la vigente normativa
italiana, la responsabilità del trasporto è a carico del committente,
a meno che il venditore non indichi espressamente di assumersela.
Un
altro potenziale rischio deriva dal fatto che, essendo la decisione
dell’acquisto basata su un’immagine fotografica ed una descrizione
dell’articolo che a volte può rivelarsi un po’ ottimistica, è possibile che l’oggetto acquistato risulti diverso da come ce lo si aspettava. In questo caso, fa testo il Decreto legislativo n. 185 del 22-05-1999, che regola il diritto di recesso nella vendita per corrispondenza:
in pratica, l’acquirente ha sempre la facoltà di restituire l’oggetto
se non soddisfatto dell’acquisto, anche in assenza di motivazioni
oggettive, contestandolo entro un termine ragionevole di tempo (in
genere 10 giorni). Tuttavia restano a suo carico le spese di spedizione.
Da notare che il citato D.L., all’articolo 2 comma e, esclude da questa garanzia le vendite all’asta.
Esistono poi, come in ogni settore, le truffe,
che si realizzano con la vendita di oggetti inesistenti o contraffatti,
ma fortunatamente si tratta di episodi poco frequenti ed è possibile
cautelarsi anche scegliendo un metodo di pagamento che offra adeguate
garanzie.
Pagamento sicuro
Il più sicuro è quasi
certamente quello offerto da paypal; è sufficiente iscriversi
direttamente sul sito e comunicare, oltre ai dati personali, un conto d’appoggio o
una carta di credito (anche una prepagata); a questo punto, il saldo di
una transazione avverrà con il semplice invio di una mail.
L’accredito
è immediato e, in caso di irregolarità (ad esempio se la spedizione non
viene effettuata, l’oggetto è diverso da quello acquistato, etc.),
l’acquirente può bloccare il pagamento ed eventualmente, qualora le sue
ragioni vengano legittimate dall’autorità competente, vedersi
riaccreditare l’intero importo. Questa modalità di pagamento è anche la
più utilizzata per gli acquisti all’estero.
Altri metodi sicuri sono il classico bonifico bancario, il versamento su c/c postale o la carta di credito. Per quest’ultimo è bene assicurarsi che il sito disponga di un efficiente sistema di criptatura.
Qualche rischio, invece, può derivare dal versamento dell’importo su di una carta ricaricabile, procedura che lascia poche tracce per eventuali contestazioni.
Insomma,
analizzata nel suo complesso, la compravendita on-line si può
considerare uno dei più importanti contributi con cui la tecnologia
multimediale è intervenuta nella vita delle persone. Tuttavia bisogna
ricordare che è bene, di tanto in tanto, concedersi una giornata di
classico shopping per le vie del centro.