È lavoro subordinato se l’associato riceve un assegno mensile costante senza obbligo di rendiconto
Se in sede di ispezione Inps si accerta che ai “presunti” associati
viene corrisposto un assegno erogato mensilmente in modo costante e
risulta assente qualsiasi indicazione in tema di rendiconto periodico,
di ripartizione di utili e di gestione degli incassi, ci troviamo di
fronte a rapporti di lavoro subordinato. Insomma, tutti questi elementi
fanno propendere per l’esclusione di contratti di associazione in
partecipazione con apporto di prestazione lavorativa da parte
dell’associato. Lo ha chiarito la Cassazione nella sentenza 1584/10 con
cui ha confermato la condanna di una società al pagamento di contributi
previdenziali per sei sue lavoratrici contrattualizzate come associate
in partecipazione, ma in realtà lavoratrici subordinate. Per la sezione
lavoro del Palazzaccio, infatti, correttamente i giudici del merito
hanno dedotto da tali elementi la conseguenza che il comportamento
concreto delle parti era idoneo a qualificare diversamente l’effettiva
volontà negoziale rispetto a quella delineata contrattualmente.