E ora Equitalia pignora anche i pochi spiccioli dei carcerati
E ora Equitalia pignora anche i pochi spiccioli dei carcerati, intimando all’amministrazione penitenziaria di trattenere la modesta diaria di un napoletano detenuto rimasto in cella senza soldi neanche per le sigarette. Pisani: Siamo arrivati all’estremo, ma la battaglia anche per consentire a chi deve redimersi di non suicidarsi è appena cominciata e la vinceremo
«Quando pensi che Equitalia ha già fatto di tutto ti sbagli, perché è capace di tanto, tanto altro: oggi per la prima volta ho visto pignorare anche la diaria (circa 20 euro al giorno) dovuta dalla casa circondariale a un detenuto lavoratore, per presunti debiti mai notificati ed estinti…».
Mancano quasi le parole, perfino all’antagonista storico di Equitalia, l’avvocato Angelo Pisani, per commentare i fatti che sono stati portati ieri dai familiari del detenuto pignorato sulla scrivania del suo studio. Una situazione ai confini della realtà, che si fa fatica anche a descrivere.
Lo scorso 14 marzo è stato notificato alla direzione della Casa circondariale di Ancona un atto di pignoramento presso terzi che ha davvero dell’incredibile: dovranno trattenere la modesta diaria giornaliera di Salvatore, giovane napoletano detenuto nel carcere di Ancona, per presunti debiti maturati da quest’ultimo tanti anni prima nei confronti di Equitalia, che ammontano alla bellezza di
12mila euro e passa…
«La Direzione della Casa circondariale di Ancona – si legge nell’atto – risulta essere debitore del su indicato … Salvatore per somme di denaro (la diaria giornaliera per il lavoro svolto in carcere, ndr)» e pertanto «Equitalia Sud spa intende pignorare tutte le somme dovute e debende dal Terzo al debitore a titolo di stipendio/salario sino a concorrenza del credito di euro 12.256,99».
Equitalia quindi «ordina alla Casa circondariale di pagare le somme direttamente all’agente di riscossione», intimando di non disporre delle predette somme per
fini diversi fino a quando non sarà estinto il debito del detenuto. Praticamente, mai.
«Al di là di una situazione di per sé paradossale e contraria ai principi fondanti della nostra democrazia, in primis quello sulla funzione rieducativa della pena – sbotta l’avvocato Pisani – già ad una prima valutazione dei documenti balza agli occhi che quelle presunte cartelle non possono certo esser pagate dal detenuto in tali condizioni e che tanti debiti esattoriali non sono mai stati
notificati, risultando ormai prescritti ed estinti». «Gli esattori del fisco, anche in un caso al limite dell’assurdo come questo – attacca ancora il legale, fondatore del Movimento Anti-Equitalia – continuano a non valutare alcune condizioni umane ed a non controllare la validità dei loro atti prima di richiedere pagamenti anche alla Casa circondariale di Ancora ai danni di un detenuto, così mostrando al suo culmine la ferocia di uno Stato ottuso, capace solo di pretendere, perfino da chi ha già perso tutto, anche la libertà, come Salvatore».
«Sottoporremo questo caso – annuncia drastico Pisani – al premier Renzi e Guardasigilli Orlando, che certamente non ne sono informati, perché sia di esempio e possa diventare la leva del ambiamento in direzione di quel “fisco dal volto umano” di cui tanto parla il Governo».