E’ reato la conversione religiosa a suon di botte
Scatta il reato di maltrattamenti in famiglia se uno dei coniugi vuole imporre, anche in modo violento, le proprie convinzioni religiose all’altro.
Processo
La Sesta Sezione penale di
Cassazione, con la sentenza n. 64, ha confermato la condanna inflitta
ad un uomo dai giudici d’appello per maltrattamenti nei confronti della
moglie. Invano, l’uomo si è rivolto ai giudici con l’ermellino contro
la sentenza d’appello sulla trascuratezza da parte dei giudici del
merito della considerazione della sua appartenenza alla congregazione
dei testimoni di Geova che sposa una visione dei rapporti familiari caratterizzata dalla supremazia dell’uomo. Da che scaturisce la presunta inconsapevolezza con cui picchiava la donna.
Motivazione
Naturalmente il ricorso è stato rigettato. L’imposizione ad altri, anche violenta, delle proprie convinzioni religiose costituisce condotta consapevolmente antigiuridica,
anche in relazione alla conoscenza acquisita dei diritti e doveri dei
coniugi quali determinati dalle norme del codice civile, anche in tema
di parità dei coniugi, norme tutt’ altro che derogate per gli aderenti
a qualunque credo religioso.