E spunta il «gel disinfettante» contraffatto
Non solo griffe di calzature, borse, accessori e capi d’abbigliamento.
Sembra proprio che da qualche tempo gli specialisti della
contraffazione stiano allargando i loro orizzonti così come il loro
raggio d’azione. E in tempi di influenza A e della relativa psicosi
diffusasi soprattutto a Napoli e provincia nel mirino dei produttori di
«falsi» sono finiti anche prodotti per la disinfezione e l’igiene
personale. A fare la scoperta sono stati i carabinieri del Comando
provinciale di Napoli, diretti dal colonnello Mario Cinque, nell’ambito
di una vasta operazione tra Napoli, Palma Campania ed altri centri del
Vesuviano. Obiettivo dei servizi era quello di scoprire e debellare la
produzione e la messa in commercio di abbigliamento ed accessori con
marchio falso di note case di moda italiane ed estere e contro la
violazione della legge sui diritti d’autore. I carabinieri dunque
cercavano ed hanno poi anche trovato e sottoposto a sequestro 6600 capi
di abbigliamento e 1300 paia di calzature con marchio falso nonché
32mila supporti ottivi masterizzati con audio/video duplicati
illegalmente. Nel corso dell’operazione, in conseguenza della quale
sono state denunciate in stato di libertà 50 persone mentre sei sono
state arrestate, i carabinieri hanno notato tra gli scaffali di un
negozio di Palma Campania diversi contenitori di un noto disinfettante
e detergente per l’igiene personale che da un primo sopralluogo
sembravano sospetti. Si tratta di un gel (di cui i militari non hanno
voluto divulgare la marca produttrice in attesa dei riscontri di
laboratorio) molto richiesto, in questo momento di emergenza, in cui la
città è particolarmente colpita dalla influenza A. Subito sono stati
prelevati dei campioni dei flaconi e la sostanza all’interno è stata
inviata subito dai carabinieri ai laboratori di competenza per
accertarne l’efficacia o la tossicità. Immediatamente è stata
contattata anche l’azienda produttrice, nota a livello nazionale, che
in giornata invierà a Napoli i suoi tecnici per accertare la qualità e
l’autenticità del prodotto prelevato dai militari. «I contraffattori –
ha spiegato il comandante Mario Cinque, nel corso di una conferenza
stampa – sono talmente veloci a rispondere alla necessità di mercato,
che hanno colto subito l’occasione dell’emergenza sanitaria in atto,
per taroccare i prodotti indirizzati agli scaffali sanitari».