Cento dipendenti rischiano il lavoro e 296 animali, tra piccoli e grandi, resteranno senza casa. La società «Park and leisure», di proprietà dell’imprenditore Cesare Falchero che gestiva il parco giochi Edenlandia e lo zoo di Napoli, è fallita. Le strutture sono affidate ora a un commissario liquidatore e i Verdi lanciano un appello alla città: «Le strutture sono aperte, andiamo allo Zoo e assicuriamo lo stipendio ai lavoratori e un futuro ai parchi». Dopo alcuni anni dall’ultima gestione che già nel 2003 mise a rischio le due strutture, l’imprenditore Falchero cede il passo con un debito di circa 2 milioni di euro verso i fornitori e 8 milioni di euro con Equitalia. «Per questo – spiega il commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli sulla vicenda di cui riferisce oggi il Corriere del Mezzogiorno – bisogna mantenere i parchi aperti e poi con l’intervento delle istituzioni locali prevedere nuovi investitori che possano riqualificare e rilanciare. L’appello ai napoletani in questo momento difficile è di continuare ad andare in tanti all’Edenlandia e al Parco Zoo per creare incasso e permettere agli oltre 100 dipendenti e ai circa 300 animali ospiti di poter andare avanti almeno in questo primo periodo. E per tenere sotto controllo la salute degli animali è un osservatorio composto da docenti di Veterinaria».
Ma Cesare Falchero non ci sta e mette sotto accusa «la Mostra d’Oltremare, proprietaria dei suoli», che negli ultimi anni lo avrebbe «boicottato ostacolandolo nella realizzazione di un progetto ampio di rilancio». «Come da contratto – spiega Falchero – abbiamo pagato 800 mila euro all’anno alla Mostra d’Oltremare per l’affitto dei suoli, 500 mila per lo Zoo e 300 mila per l’Edenlandia, solo che non ci hanno concesso di avviare il progetto di ampliamento e miglioramento per il quale avevamo vinto un bando europeo. Sono stato più volte denunciato dall’allora presidente della Mostra Cercola per maltrattamenti verso gli animali, cosa non vera. Per tre volte ci siamo seduti ad un tavolo con nuovi investitori ma mai ci hanno permesso di realizzare un nuovo progetto. Penso che su quest’area ci sono interessi diversi, forse immobiliari». «Intanto – aggiunge Falchero – pare che il Comune voglia intervenire per cercare di realizzare un mega parco dei divertimenti, avrebbero potuto pensarci prima». Gli unici al momento «contenti» della chiusura dello Zoo sono gli operatori della Lav. «Dichiarato fallito lo Zoo di Napoli ed Edenlandia – spiegano in una nota – ora il Comune di Napoli assicuri una degna pensione agli animali reclusi restituendo l’area liberata alla città».