Elettori napoletani-invito a votare. Incontro anticipato a domani ore 11,30
Gli elettori napoletani, in particolare, vengono sollecitati alla
> protesta: non andare a votare, in aprile, oppure, se decidono di andarci,
> stracciare la scheda.
> Una protesta che sarebbe ampiamente giustificata dalle pessime condizioni
> in cui continua ad essere mantenuta la città. In entrambi i casi, però,
> sarebbe una protesta sterile. Strappare la scheda significa comunque
> figurare tra i votanti per cui la percentuale degli elettori non si
> abbassa. Non andare al seggio è, a sua volta, un atto senza conseguenze.
> Non sarà certo il calo dei votanti a suscitare una crisi di coscienza in
> coloro che verranno eletti. Il cinismo di molti politici di professione è
> tale che a loro basta essere eletti: se prima avevano più preferenze e ora
> meno, non gliene importa niente.
> E’ importante, peraltro, resistere anche alla tentazione dell’antipolitica,
> delle tirate qualunquistiche e demagogiche, del ritenere che i partiti
> debbano essere abrogati e che le istituzioni vadano cancellate. Al
> contrario, la politica va riqualificata, i partiti riorganizzati
> estromettendo i comitati d’affari, le istituzioni restituite alla
> funzionalità e alla efficienza affinché sappiano affrontare e risolvere i
> problemi. Negli ultimi mesi hanno acquisito nuovo protagonismo le
> associazioni civiche e ambientalistiche: un soggetto nuovo che sta
> vivacizzando il dibattito politico-culturale.
> L’associazionismo deve rappresentare una forma di resistenza alla
> arroganza del potere qualunque colore esso abbia. L’ambientalismo non deve
> essere strumentale, usato con spregiudicatezza come arma per fare voti e
> arrivare magari fino in Parlamento. Se l’ambientalismo è la qualità della
> vita, allora occorre avere piena cognizione che questa qualità è solo il
> risultato finale di tante politiche di settore (sanità, trasporti, lavoro,
> scuola, sicurezza, legalità) ognuna delle quali deve raggiungere i
> risultati programmati. Se queste politiche di settore sono sbagliate,
> vanno rapidamente cambiate.
> L’associazionismo civico e il nuovo ambientalismo sono la vera e
> importante novità degli ultimi tempi: dimostrano che parti consistenti di
> società sanno mettersi in movimento ed essere la voce della “città che non
> ci sta”, di coloro che non se la bevono più e sanno reagire con le forme
> della democrazia. Gli strumenti non mancano, solo che finora sono rimasti
> inutilizzati a tutto vantaggio di quella “casta” di politici che hanno
> fatto della politica un mestiere. I cittadini protestano e fanno valere i
> propri diritti di utenti, consumatori, contribuenti. E’ un associazionismo
> solidale e meridionalista (il sud per l’Italia, l’Italia per il Sud). La
> democrazia dell’indignazione incomincia a dare risultati.
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> *presidente
> Centro studi Nicola Amore
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