Elezioni europee, i dati definitivi: Pdl 35,2% Pd al 26,1% – Lega 10,2 – Idv 8 – Udc 6,5
A scrutinio ultimato, 61.428 sezioni su
61.428, il Pdl con il 35,26% e 10.778.453 voti, si conferma il primo
partito italiano. Segue il Pd con il 26,13% e 7.989.435 voti. La Lega
Nord ottiene il 10,22% e 3.124.577 voti, mentre l’Italia dei Valori si
attesta al 7,98% con 2.441.500 voti e l’Unione di Centro al 6,52% con
1.993.242 voti. Seguono, quindi, Rifondazione Comunista-Sinistra
Europea-Comunisti Italiani con il 3,38% e 1.035.189 voti, Sinistra e
Libertà con il 3,11% e 952.507 voti, la Lista Marco Pannella-Emma
Bonino ottiene il 2,42% e 740.260 voti, La Destra-Mpa-Pensioneati-
Alleanza di centro il 2,22% e 680.808 voti, la Fiamma Tricolore lo
0,79% e 242.909 voti, il Partito Comunista dei lavoratori lo 0,54% e
165.878 voti, Forza Nuova lo 0,47% e 146.061 voti, la Svp lo 0,46% e
142.465, i Liberal Democratici-Maie lo 0,23% e 70.909 voti, la Valee
d’Aoste lo 0,10% e 32.855 voti. Infine Autonomie Liberte Democratie
ottiene lo 0,08% e 27.030 voti.
Dei 49.135.080 aventi diritto al voto, si sono recati alle urne
32.659.162 pari al 66,46%. Le schede bianche sono state 989.412 pari al
3,02% del totale, le schede nulle 1.098.312 pari al 3,36% mentre le
schede contestate e non assegnate sono state 7.360 pari allo 0,02% del
totale.
Il Pdl si conferma a 29 eurodeputati, l’Udc scende a 5 rispetto alla
stima precedente, il Pd resta a 22, e la Lega sale a 9. Sono queste le
indicazioni che vengono dall’ultima stima sulla composizione dell’
Europarlamento. Secondo i dati diffusi dal Parlamento, inoltre, l’Idv
porta a casa 7 europarlamentari.
L’assegnazione dei 72 seggi. In base ai risultati definitivi, dei 72
seggi spettanti all’Italia nel Parlamento europeo il Pdl ne conquista
29, il Pd 22, la Lega Nord 9, l’Idv 7, l’Udc 5.
La zona alta della classifica: chi sale e chi scende. Il partito di
Silvio Berlusconi non ha ottenuto, insomma, l’avanzamento immaginato,
ma una frenata di due punti percentuali rispetto al 37,4 delle
politiche. La Lega Nord avanza rispetto all’8,3 delle politiche. Il Pd,
contiene le perdite: un arretramento forte rispetto al 33,2 per cento
delle politiche, ma non un crollo. Dati unanimi sull’affermazione
dell’Italia dei valori, un quasi raddoppio dei consensi ottenuti alle
politiche dello scorso anno, destinato a pesare sui rapporti di forza
nel centrosinistra. Migliorano le posizioni i centristi dell’Udc: il
partito di Pier Ferdinando Casini aumenta il risultato dell’anno
passato e migliora il dato delle Europee 2004, superando il sei per
cento.
La zona bassa. Chi, invece, non ce la fa sono i partiti della sinistra
radicale: né la lista anticapitalista frutto dell’alleanza tra Prc e
Pdci, né i vendoliani di Sinistra e libertà riescono a superare la
fatidica soglia del quattro per cento. Entrambe le liste sono
condannate a restare fuori anche all’europarlamento, dopo essere state
estromesse dal Parlamento italiano un anno fa. Non vanno a a Strasburgo
nemmeno i radicali di Marco Pannella, pur con un onorevolissimo
risultato. Sotto la soglia minim anche l’inedita alleanza tra Mpa e
Destra, che si ferma al 2 per cento.
Le reazioni a caldo. L’altalena dei sondaggi si è riflessa anche sui
primissimi commenti a caldo. L’entusiasmo del Pdl per un risultato che,
nella primissima proiezione faceva intravedere “quota 40”, si è
affievolito quando il dato Rai è sceso al 35. Denis Verdini,
coordinatore del Popolo della libertà, sottolinea però che nel partito
«non c’è delusione» per un risultato intorno al 35 per cento, perché
sarebbe comunque premiata la maggioranza di governo. Ma l’altro
coordinatore Ignazio la Russa sottolinea: «Aspettiamo i dati
definitivi, ma questo risultato non ci soddisfa al cento per cento». La
Lega Nord registra con grande soddisfazione il successo che le
proiezioni pronosticano: «Sono dati per noi molto positivi» commentano
Roberto Cota e Giancarlo Giorgetti. In casa Pd, Piero Fassino osserva
che il Partito democratico sarà «uno dei primi partiti dello
schieramento progressista europeo». Mentre l’Idv esulta per
un’affermazione che, spiega Leoluca Orlando, «premia l’oppozione
intransigente». Si rammarica , invece, il leader del Prc Paolo Ferrero:
«E’ stato un errore – sostiene – la scissione di Vendola».
In avvio di scrutinio, sorpassi continui tra Pd e Pdl. I primi
risultati, relativi alle prime 200 sezioni pervenute, somigliavano
molto alla partenza di un gran premio di Formula 1. Una serie continua
di sorpassi, infatti, ha caratterizzato i risultati nella testa della
classifica, con i due partiti in “pole position”, ovvero il Pdl e il Pd
che ad ogni manciata di voti mano a mano aggiornati nel tabellone del
Viminale, si sorpassavano a vicenda, entrambi attorno al risultato del
30%.
Fuori da Strasburgo sinistre, radicali e La Destra. La soglia di
sbarramento al 45 non è stata superata dai due tronconi della sinistra:
Rifondazione, Sinistra italiana e Comunisti italiani si sono fermati al
3,38% mentre Sinistra e libertà sono arrivati a 3,12. I radciali si
sono attestati al 2,4 e l’alleanza della destra e del Movimento per
l’autonomia sono arrivati al 2,2.
I Verdi: addio a Sinistra e libertà. «L’esperienza dei Verdi dentro un
contenitore della sinistra va chiusa definitivamente. Dal voto viene un
segnale chiaro che l’obiettivo dei Verdi non può essere quello di
proseguire nel progetto di Sinistra e libertà al contrario dobbiamo
costruire la forza ecologista del terzo millennio che parli a 360 gradi
ai cittadini e non solo agli elettori di sinistra». È il commento di
Angelo Bonelli (Verdi) al risultato elettorale.
Storace: risultato deludente. «Sento tutta intera la responsabilità di
un risultato deludente. Ora bisogna ragionare sul da farsi. L’alleanza
con Lombardo, che comunque ci tengo a ringraziare per il coraggio
manifestato, è andata male», lo dichiara Francesco Storace, segretario
nazionale de La Destra.
Affluenza in picchiata, a L’Aquila vota 1 su 4. I dati europei fermano
la percentuale dei votanti al 43,09: un record per l’astensionismo,
fenomeno che in Italia inchioda al 66,5% l’affluenza alle urne (nel
2004 era del 72,9%). A L’Aquila, dove ad urne aperte c’è stata una
nuova scossa di terremoto, ha votato il 27,9%, contro il 73,1 del 2004.
In Italia però la percentuale di votanti è stata più alta rispetto a
tutti gli altri paesi europei, ha detto il ministro dell’Interno
Roberto Maroni, aggiungendo che «le operazioni di voto si sono svolte
regolarmente, senza incidenti rilevanti di nessun tipo».
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ELEZIONI EUROPEE DEL 6 E 7 GIUGNO | ||
64.228 sezioni su 64.228 | Ultimo aggiornamento 8 giugno 2009 ore 15.00 |
Affluenza 66,46% (ore 22 di domenica) |
ITALIA+ESTERO | |||||||
Liste | Voti | % | Seggi | ||||
Pdl | 10.800.708 | 35,26 | 29 | ||||
Lega Nord | 3.126.398 | 10,20 | 9 | ||||
Pd | 8.004.207 | 26,13 | 22 | ||||
Idv | 2.450.175 | 7,99 | 7 | ||||
Udc | 1.995.915 | 6,51 | 5 | ||||
Prc-Pdci | 1.037.481 | 3,38 | – | ||||
Sin. e Lib. | 957.405 | 3,12 | – | ||||
La Destra-Mpa-Pens-Adc | 681.765 | 2,22 | – | ||||
Lista Bonino-Pannella | 742.812 | 2,42 | – | ||||
Fiamma | 244.546 | 0,79 | – | ||||
Forza Nuova | 146.553 | 0,47 | – | ||||
Lib. Dem. – Maie | 71.221 | 0,23 | – | ||||
Svp | 143.027 | 0,46 | – | ||||
Vallee d’Aoste | 32.912 | 0,10 | – | ||||
Autonomie libertè Democratie | 27.069 | 0,08 | – | ||||
Partito Comunista dei Lavoratori | 166.268 | 0,54 | – |