Elezioni: guida alle schede. Affluenza in calo
Sono aperti dalle 7 i seggi per le
elezioni dei 72 componenti del Parlamento europeo spettanti all’Italia,
dei presidenti e dei consigli di 62 province e dei sindaci e dei
consigli di 4.281 comuni (di cui 30 capoluoghi di provincia). Si è già
votato ieri dalle ore 15 alle 22; le operazioni di voto si chiuderanno
definitivamente questa sera alle ore 22. Per le elezioni europee sono
chiamati al voto in Italia oltre 49 milioni di elettori, mentre le
elezioni amministrative interessano quasi 33 milioni e mezzo di
elettori.
La prima rilevazione di affluenza alle urne, fatta alle ore 22 di ieri,
ha fatto registrare un calo rispetto alle precedenti elezioni: per le
europee la percentuale è stata del 17,8 (20,5% nel 2004); per le
provinciali del 19,6% (21,3% il precedente); per le comunali del 22,9%
(23,7% il precedente). Oggi sono previste altre tre rilevazioni
dell’affluenza alle urne: alle ore 12, alle 19 e alla chiusura dei
seggi.
Concluse le operazioni di voto, comincerà lo scrutinio relativo alle
elezioni europee. A partire dalle ore 14 di domani vi sarà lo
scrutinio, nell’ordine, per le provinciali e per le comunali.
Pronto per la due giorni di kermesse elettorale c’è un vero e proprio
esercito tra presidenti, segretari di seggio e scrutatori: ben 367.350.
Chi di loro è impegnato nei seggi in cui si vota sia per le europee che
per le amministrative avrà un cachet maggiorato: 187 euro al presidente
di seggio, 145 a segretario e scrutatore. Invece dei 150 e 120 euro per
chi è impegnato nei seggi per le sole europee. Comunque,
complessivamente i presidenti di seggio costeranno all’erario oltre 9
milioni di euro, segretari e scrutatori quasi 46 milioni.
In molti seggi gli elettori troveranno più d’una scheda. Può essere utile dunque ricordare le modalità del voto.
Europee – L’elettore riceverà un’unica scheda, di colore diverso
a seconda della circoscrizione elettorale nelle cui liste è iscritto:
grigio per l’Italia nord-occidentale; marrone per l’Italia
nord-orientale; rosso per l’Italia centrale; arancione per l’Italia
meridionale; rosa per l’Italia insulare. Il voto di lista si esprime
tracciando sulla scheda un segno sul contrassegno corrispondente alla
lista prescelta. I voti di preferenza, nel numero massimo di tre,
tranne che per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra
lista per le quali può esprimersi una sola preferenza.
Provinciali – La scheda è di colore giallo. Ciascun elettore può
votare per uno dei candidati tracciando un segno sul relativo
contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito sia al
candidato alla carica di consigliere, sia al candidato alla carica di
presidente; oppure può votare per uno dei candidati alla carica di
presidente tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei
candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche
un segno sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende
attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale
corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di
presidente della provincia.
Comunali – Per le elezioni nei comuni con popolazione
superiore a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda
azzurra) l’elettore può votare: per una delle liste tracciando un segno
sul relativo contrassegno. Il voto così espresso si intende attribuito
anche al candidato sindaco collegato. Può votare per un candidato a
sindaco tracciando un segno sul relativo rettangolo non scegliendo
alcuna lista collegata: il voto così espresso si intende attribuito
solo al candidato alla carica di sindaco. Oppure può votare per un
candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per
una delle liste collegate tracciando un segno sul relativo contrassegno
e il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla
carica di sindaco sia alla lista collegata. Infine può votare per un
candidato a sindaco, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per
una lista non collegata tracciando un segno sul relativo contrassegno e
il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla
carica di sindaco sia alla lista non collegata (cosiddetto «voto
disgiunto»). L’elettore va precisato, può esprimere un solo voto di
preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale.