Emergenza rifiuti, Lepore e le accuse del premier: non ha letto gli atti
La cattura di Feliciano Mallardo e il sequestro di beni per un ammontare complessivo di circa 600 milioni di euro sono la risposta dei pm napoletani a Berlusconi che li ieri li aveva accusati di essere la causa del disastro rifiuti. «Con questa operazione intendo rispondere con i fatti alle critiche ingiuste e infondate che qualcuno lancia contro questo ufficio senza conoscere la realtà napoletana». Sono le parole del procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore che pur non citando esplicitamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ribadito che l’emergenza rifiuti non è in alcun modo conseguenza dell’operato dei pm di Napoli.
«ACCUSE NON CRITICHE FALSE» – «Rispondo ad accuse vere e proprie, non a critiche pronunciate da chi non ha letto gli atti o non conosce la situazione di Napoli. In questa provincia non ci sono discariche: come avremmo potuto chiuderle? Ci siamo limitati a sequestrare solo una parte della discarica di Chiaiano, peraltro già prossima all’esaurimento, per compiere alcuni accertamenti indispensabili».
«In campagna elettorale si utilizza di tutto. Ognuno può speculare sui rifiuti».