EMERGENZA RIFIUTI SETTIMA SENTENZA DI CONDANNA DEL COMUNE DI NAPOLI
EMERGENZA RIFIUTI SETTIMA SENTENZA DI CONDANNA DEL COMUNE DI NAPOLI, il Giudice Guidone, VI° Sez. Civile, condanna la P.A. partenopea per negligenza, omissioni e disservizi a pagare 500,00 euro a titolo di risarcimento danni esistenziali in favore di C. A. un cittadino del quartiere Pianura, difeso in giudizio dall’Avv. Angelo Pisani presidente di Noiconsumatori.it, che per il suo assistito aveva chiesto un indennizzo per valore pari a quanto inutilmente versato per il pagamento della tarsu, addirittura aumentatagli del 18% nonostante il bluff della differenziata e la mancata raccolta rifiuti.
Questa volta è risultata doppia però la condanna per il Sindaco di Napoli, infatti a termine del processo in cui il Comune aveva chiamato in causa l’ASIA per esser mallevato da ogni richiesta risarcitoria del contribuente e per addebitare alla società ogni responsabilità ed inadempimento per la mancata raccolta dei rifiuti, la P.A. partenopea è stata condannata anche al pagamento delle spese legali dovute all’avvocato dell’istante per la soccombenza ed al pagamento di altri 600,00 euro per le spese di giudizio sostenute dall’ASIA, che il Giudice, in mancanza delle prove e delibere indicate dai legali del comune, ha dichiarato esente da responsabilità in merito in quanto solo il Comune è tenuto per legge alla tutela della salute pubblica ed al controllo igienico sanitario del territorio .
Per la prima volta, dichiara l’Avv. Pisani, viene riconosciuto al cittadino-contribuente il danno esistenziale, ossia danno da turbamento e pregiudizio della qualità della vita e da lesione dei diritti costituzionali, che nonostante emergenza rifiuti paga comunque inutilmente e caramente un tributo, la TARSU, senza ricevere alcun servizio, ma solo danni morali ed alla salute, oltre che materiali e patrimoniali effetto di un incalcolabile disastro ambientale che purtroppo avrà effetti devastanti ed incalcolabili anche nei prossimi anni.
L’associazione Noiconsumatori.it lancia una campagna di informazione per invitare tutti i cittadini a rivolgersi presso gli sportelli e sedi di noiconsumatori.it in tutti i comuni della regione, per richiedere in maniera gratuita la dovuta tutela in sede legale e il risarcimento dei danni ambientali, alla salute, alla dignità, alla immagine e alla qualità della vita causati dalle violazioni già perpetrate (e tutt’ora in corso) ed ingiustificabili omissioni proprio delle istituzioni locali e regionali, dalle aziende-società che hanno gestito il ciclo dei rifiuti in Campania e dal Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti.
Il Presidente di noiconsumatori.it, ritiene, infatti, che non dovrebbe esistere un giudice che omettendo di applicare la legge e dimenticando i principi costituzionali può dare torto ai cittadini . Ogni magistrato adito a tutela dei contribuenti ha innanzi agli occhi tutte le prove per condannare i colpevoli del disastro rifiuti in Campania e, comunque, per la prima volta, a riprova per tabulas della fondatezza di ogni azione giudiziaria con cui si chiede la condanna al risarcimento dei danni, verrà inserito come nuovo ed originale mezzo di prova addirittura un libro dell’Editore Tullio Pironti, “Monnezzopoli – La Grande Truffa”, che racconta con tanto di fonti documentali (atti della magistratura penale e contabili, studi scientifici di istituzioni come Oms, Iss, Cnr) tutti i passaggi che hanno portato la Campania nel disastro in cui attualmente si trova, condannando i cittadini campani a subirne ogni conseguenza sia sul piano dell’immagine, che della salute e della vita di relazione.
Il libro-prova è una delle carte vincenti che i legali di Noiconsumatori.it utilizzeranno per dimostrare le responsabilità del sistema e convincere i Giudici che dovranno decidere sulle maxi cause collettive per il risarcimento dei danni provocati ai cittadini ed imprenditori campani. Tutte le informazioni e forum-blog sulla questione potranno essere scaricate dal sito intenet www.noiconsumatori.it.
Pisani annuncia che ogni somma ricavata dalle cause contro i responsabili dello scandalo rifiuti saranno devolute ad opere di beneficenza e che si continua nella battaglia di legalità e civiltà per dare un minimo di soddisfazione ai cittadini vessati, a fronte di una tassa-tarsu, molto elevata e contro la legge, infatti, non corrisponde alcun servizio ed assistenza . Per i legali di Noiconsumatori.it sono almeno tre gli articoli della Costituzione violati proprio dalle istituzioni. Il n.3, secondo cui “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”. Il n. 32 che “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività” e il n.97 dispone “il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione”. «Le violazioni sono evidenti – denuncia Pisani – infatti il bluff della differenziata ed il mancato servizio di raccolta rifiuti non sono imputabili al cittadino, ma a negligenza e cattivo funzionamento dell’amministrazione, che ha condotto ad una ormai cronica carenza dei servizi pubblici. Circa l’articolo 32, è impensabile che i cittadini siano costretti a camminare e vivere nell’immondizia con tutti i rischi, soprattutto per la salute, che ne conseguono. Infine, in riferimento all’articolo 3, credo sia palese che vi sia una disparità di trattamento tra i cittadini napoletani e quelli delle altre città italiane, dove i servizi offerti sono efficienti».
Dunque il motto dei consumatori è tutelare e rivendicare i diritti dei cittadini. Diritti sacrosanti, eppure calpestati da un’amministrazione che, dopo anni di commissariato straordinario, non si è dimostrata in grado di porre fine all’emergenza rifiuti. La Campania annega in un mare di nauseabondo pattume, reso ancor più fetido dalla calura estiva. Per i cittadini afflitti, mortificati e scoraggiati si apre lo spiraglio di un possibile risarcimento danni fino a mobilitarsi per chiedere il commissariamento delle istituzioni locali per poter poi rivedere le strade pulite.
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