Equitalia, ci risiamo con le ‘cartelle ammucchiate’
Equitalia e gli operatori “sfortunati”. Ne avevamo già parlato nel maggio scorso, la questione era stata ripresa dal capogruppo Pdl Carlo Petrini una quindicina di giorni più tardi: le cartelle di pagamento della società partecipata dall’Agenzia delle Entrate si ammucchiano tutte a Palazzo Comunale. Motivo? Non è stato possibile recapitarle ai diretti interessati, vale a dire gli spoletini, in quanto l’operatore preposto non ha trovato nessuno in casa. Al di là del disagio per i dipendenti comunali sommersi dalle cartelle e per i cittadini, molti dei quali anziani o disabili, che devono andare in Comune per ritirare le cartelle di pagamento, lascia molto perplessi il fatto che gli operatori siano tutti così “iellati” da non trovare mai nessuno cui recapitare le notifiche.
La questione è stata ripresa dal consigliere Antonio Cappelletti di Rinnovamento nella scorsa seduta del consiglio comunale. “Addirittura è successo persino a persone che hanno alle loro dipendenze personale di servizio, in casa o in ufficio, e che quindi hanno il proprio domicilio costantemente occupato da qualcuno. Se il personale di Equitalia avesse davvero suonato alla loro porta, gli sarebbe stato aperto di sicuro e la notifica sarebbe stata ritirata, senza bisogno di oberare gli uffici comunali con centinaia se non migliaia di cartelle. Sarebbe il caso – ha concluso Cappelletti – di verificare se gli operatori Equitalia effettuano realmente i tentativi di consegna prima di scaricare tutte le cartelle a Palazzo Comunale”.
Nel maggio del 2010 uscì fuori che il servizio di recapito era stato affidato da Equitalia ad un’azienda esterna il che, oltre a sollevare la società pubblica da ogni responsabilità, lasciava aperti dei pericolosi spiragli di sospetto. Spiragli che, ad ogni buon conto, la società pubblica non si è ad oggi presa la briga di chiudere.
Spoletonline, pertanto, rinnova il proprio invito ad Equitalia affinché prenda la parola in merito a questa vicenda e, contestualmente, si auspica che anche l’amministrazione comunale si decida finalmente a sollecitare la società per azioni affinché ponga termine al disservizio.