Equitalia condannata per 1.600 euro a Sulmona, bloccato l’ufficiale giudiziario
Ufficiali giudiziari anche per Equitalia per 1.600 euro. Condannata dal Giudice di Pace di Sulmona a pagare le spese legali, dopo il ricorso vinto da un imprenditore abruzzeseper una cartella esattoriale relativa a infrazioni stradali, Equitalia ha ignorato la disposizione e ha evitato l’ufficiale giudiziario sostenendo, secondo il legale dell’imprenditore, di essere un ente pubblico, quindi con beni non pignorabili. Ora, la pratica è sul tavolo del giudice dell’esecuzione del Tribunale dell’Aquila. «In un momento così delicato in cui si tartassano i contribuenti con richieste di pagamento eccessive e spesso ingiustificate per le quali non dà tregua nè sconti – afferma il legale napoletano dell’imprenditore, Carlo Ponticiello – Equitalia si arroga il diritto non solo di non fare opposizione al precetto, che potrebbe e dovrebbe essere legalmente proposta in caso di contestazioni, ma anche di limitarsi a non pagare attendendo che il sottoscritto faccia ogni volta 600 chilometri per il recupero di quanto dovuto». «Mi meraviglia poi – prosegue il legale – l’affermazione di Equitalia quando sostiene di essere un ente pubblico e, quindi, non soggetto a pignoramento: Equitalia è una società per azioni a partecipazione pubblica, il che è cosa ben diversa dall’ente pubblico, come sono per esempio il Comune dell’Aquila o la Prefettura. Ma la cosa più grave è costituita dal fatto che la pretestuosa affermazione di essere ente pubblico è stata utilizzata per bloccare un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, al posto, come per noi comuni mortali, dell’opposizione all’esecuzione davanti a un giudice dello Stato». Nei giorni scorsi il funzionario del Tribunale dell’Aquila si era presentato nella sede del capoluogo regionale della società di riscossione per pignorare i beni, dopo un atto di precetto per il pagamento di 1.600 euro notificato a giugno a Equitalia e da quest’ultima ignorato.