Equitalia diventa più buona e chiede maggiore sensibilità ai suoi dipendenti
Dopo tanti episodi spiacevoli, dopo fin troppi suicidi avvenuti per debiti e problemi con il fisco, l’ad di Equitalia Benedetto Mineo ha scritto ai suoi dipendenti chiedendo più sensibilità nel trattare i singoli casi.
“Siamo consapevoli che l’arrivo di una richiesta all’agente della riscossione, in un momento come quello che stiamo vivendo, possa infrangere equilibri già instabili e faccia emergere un sentimento di resa, poi di vergogna, che si traduce nell’incapacità stessa di chiedere aiuto”, ha scritto ai suoi dirigenti. E ancora: “Non possiamo permetterci di commettere errori, o di avere un comportamento non adeguatamente orientato alla sensibilità che queste circostanze richiedono. Questa consapevolezza non deve indurci a venire meno al rispetto delle funzioni che ci sono state assegnate, ma di proseguire sulla strada che, già dall’anno scorso, abbiamo aperto con l’introduzione in ogni provincia del cosiddetto Sportello Amico. Il dialogo con i cittadini, soprattutto con le fasce più deboli, deve continuare ed essere rafforzato, per far sì che, sempre nel rispetto delle norme che vincolano la nostra attività, sia possibile valutare caso per caso, persona per persona, provando a trovare una soluzione anche nelle situazioni più critiche”.
“Una vergogna” – dichiara attraverso i social network il presidente di NOI Consumatori – Movimento Anti-Equitalia, avv. Angelo Pisani – questa è la prova provata che prima, come anche in futuro, il sistema Equitalia non è mai stato sensibile, umano e giusto! Questo ‘pianto’ è solo per fregare ancora l’opinione pubblica, come con il bluff dei rateizzi.”